Debutta il Perricone di Alessandro di Camporeale
di Luigi Salvo
Nell’affascinante atrio di Palazzo Branciforte a Palermo, lo scorso 24 febbraio 2025 la famiglia Alessandro ha presentato alla stampa e operatori la nuova etichetta del Monreale Perricone Mandranova 2023. Alessandro è una famiglia di
vignaioli, giunta alla quarta generazione, tra le colline della valle del Belìce, vicino Palermo, nel territorio della Doc Monreale, nella tenuta si coltivano 40 ettari di vigneto. Nino Alessandro e i cugini omonimi Benedetto Alessandro, uno enologo l’altro responsabile marketing e commerciale, con Anna Alessandro, che coordina l’amministrazione, si sono alternati nell’introdurre ai presenti l’azienda e questo nuovo vino.
La scelta di puntare sul Perricone nasce dall’impegno degli Alessandro nella valorizzazione del territorio e dei vitigni che ne rappresentano l’espressione più pura e tradizionale.
Chiamato anche Pignatello è uno degli antichi vitigni autoctoni siciliani a bacca rossa, particolarmente diffuso nel 1800 durante il periodo pre-fillosserico, oggi è coltivato su una superficie di circa 600 ettari in diverse zone della Sicilia, in provincia di Trapani, Palermo, Agrigento, il Perricone è in grado di esprimere interessanti note varietali rappresentando un enorme patrimonio ampelografico di biodiversità, un importante elemento di distinzione in un’enologia sempre più omologata.
Fattore interessante e che lo riguarda è che il Consorzio di ricerca sul rischio biologico in agricoltura presieduto dal prof. Cebbia ha condotto uno studio che ha messo in luce la presenza nel Perricone di concentrazioni di resveratrolo e di piceatannolo, sostanze ad elevato effetto salutistico, decisamente superiori rispetto alla media degli altri rossi siciliani.
Il Perricone uno dei tre vitigni protagonisti del rinnovato disciplinare della Doc Monreale, un progetto che ha portato alla valorizzazione delle varietà autoctone e alla salvaguardia dell’identità territoriale.

Il Monreale Perricone Doc Monreale Rosso, Mandranova 2023
Mandranova prende il nome dal luogo di coltivazione delle uve da cui proviene, nell’agro di Monreale e dalla contrada in cui sorge la cantina, è composto da perricone 90% e nero d’Avola 10%. allevati a 500 metri d’altitudine. Su terreno calcereo-argilloso con presenza di sabbie.
La fermentazione si è protratta per 12 giorni in acciaio in vasche troncoconiche ad una temperatura di 26-28 °C con follature giornaliere, matura 8 mesi in vasche d’acciaio con una piccola in tonneau di rovere francese.
Lo assaggio con grande curiosità, nel bicchiere colore rosso rubino vivido, naso che si dispone su note fresche di ciliegia nera, mirtillo e mora, sbuffi di erbe mediterranee, pepe nero, e evidenti note vegetali. Il sorso è teso e dinamico, una viva acidità progredisce su un tannino godibile, il finale è lungo di frutto e sapidità.
Un vino intrigante, da godere nell’arco dei prossimi quindici anni.



















