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Donnafugata sull’Etna, ecco come sono i suoi quattro Etna Rosso

dicembre 29, 2020

di Luigi Salvo
A distanza di quattro anni dalla presentazione al Vinitaly 2016 del primo vino etneo di Donnafugata Sul Vulcano Etna Bianco Doc (leggi qui) , oggi sul versante Nord dell’Etna, tra i 730 m e i 750 m s.l.m., l’azienda conta circa 21 ettari di vigneti, tutti in zona Doc, divisi in 6 contrade: Montelaguardia, Statella, Camporè e Calderara in comune di Randazzo, Marchesa e Verzella in comune di Castiglione di Sicilia, e produce ben quattro diversi Etna Rosso. Lo straordinario paesaggio viticolo etneo, caratterizzato da terrazzamenti e muretti a secco in pietra su suolo lavico a tessitura sabbiosa, ha tra le sue doti una reazione subacida- neutra ed una buona dotazione organica, oltre il particolare clima con grandi escursioni termiche in periodo pre-vendemmiale.

I quattro Etna Rosso prodotti, li ho assaggiati insieme, un 2018, gli altri 2017, hanno caratteristiche differenti, tutti di grande interesse.

Dea Vulcano Etna Rosso Doc 2018
Ultimo nato sull’Etna in casa Donnafugata, l’intrigante etichetta mostra l’Etna come una Dea Vulcano, figlia di Urano e Gea, frutto divino della fusione tra cielo e terra: le chiome fiammeggianti tra le nuvole e le radici nelle profondità della terra. Disegnata da Stefano Vitale, interpreta il mito della Dea Vulcano a cui in tempi remoti, si offrivano libagioni di vino ed erbe odorose.
Questo Etna si ottiene da uve nerello mascalese e piccole percentuali di nerello cappuccio selezionate nei vigneti più giovani, è fermentato in acciaio con macerazione sulle bucce per 8-10 giorni alla temperatura di 25° C., è Affinato per 14 mesi, in vasca di cemento e parzialmente in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio e poi almeno 10 mesi in bottiglia.

L’assaggio:
Dal color rosso rubino chiaro, ha bouquet immediato ed accattivante con floreale di violetta, fruttato di fragolina di bosco, ciliegia e pesca gialla, bel pizzicore di pepe nero e tabacco dolce. Riempie il palato tra freschezza, tannino sinuoso, spicca per equilibrio e piacevolezza di beva.
Conclusioni:
Un Etna che sa farsi bere, mostrando caratteristiche di freschezza e grande abbinabilità.

Sul Vulcano Etna Rosso Doc 2017
E’ la prima bottiglia di Etna Rosso uscita in ordine di tempo con il millesimo ’16, il monte Etna temuto e venerato come una divinità capeggia in etichetta con colori intensi, il rosso, i gialli e i neri. Il vino nasce da nerello mascalese e piccole percentuali di nerello cappuccio, è fermentato in acciaio con macerazione sulle bucce per 8-10 giorni alla temperatura di 25° C., ed affinato per 14 mesi, in parte in vasca e parzialmente in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio e poi almeno 7 mesi in bottiglia.

L’assaggio:
Nel calice affascinante rosso rubino, ha naso sfaccettato con floreale di rosa canina, fruttato di melograno, ciliegia, visciola, sottobosco, muschio e sentori balsamici. Sorso invitante ricco di fresca morbidezza, trama tannica sinuosa e bel finale frutto-sapido.
Conclusioni:
Un Etna efficace ed esuberante, che pur mostrando le caratteristiche tipiche del territorio etneo e già pronto per essere godibile.

Fragore Contrada Montelaguardia Etna Rosso Doc 2017
E’ il primo dei cru, l’etichetta colpisce per il volto di donna dai capelli di fuoco, circondata da lapilli colorati. Si ottiene da uve nerello mascalese allevate nelle vigna di circa 70 anni di circa 4 ettari a 750 metri sul livello del mare in Contrada Montelaguardia, la cui composizione del terreno è il frutto delle colate laviche avvenute tra il ‘500 ed il ‘600.
Prodotto in sole 15.000 bottiglie, la fermentazione avviene in acciaio con macerazione sulle bucce per 10-12 giorni alla temperatura di 25° C., è affinato per 14 mesi in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio e poi almeno 10 mesi in bottiglia.

L’assaggio:
La sua veste nel bicchiere è vivo rosso rubino, il naso è piacevolmente sfaccettato, rosa rossa, ribes, lampone, macchia mediterranea, cuoio, tabacco e silice. L’assaggio è scalpitante, con fresca dinamicità del frutto, tannino vivo ed una matrice sapida che si allunga nel finale fruttato.
Conclusioni:
Vino di personalità ed invecchiamento che svilupperà, ancor di più, nei prossimi anni il meglio di se.

Contrada Marchesa Etna Rosso Doc 2017
L’originale etichetta ideata dall’illustratore Stefano Vitale mostra la dea-vulcano dal volto aristocratico con preziosi gioielli, fiori e frutti ed il borgo medievale di Castiglione di Sicilia e le sue vigne inframmezzate da ceneri vulcaniche.
Prodotto in sole 6.500 bottiglie, Contrada Marchesa viene da un cru di 2 ettari, l’allevamento è in parte a spalliera, in parte ad alberello di oltre 80 anni, è ottenuto da uve nerello mascalese ed è fermentato in acciaio con macerazione sulle bucce per 10-12 giorni alla temperatura di 25° C. ed affinato 14 mesi in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio e poi oltre 18 mesi in bottiglia.

L’assaggio:
Nel bicchiere il colore è rosso rubino luminoso, il profilo olfattivo, oltre che intenso, spicca per finezza, sensazioni floreali di violetta e glicine, la frutta spazia dai piccoli frutti rossi, alle ciliegie e alle amarene sotto spirito, poi note speziate di pepe nero, chiodi di garofano e cannella, sensazioni di sottobosco, humus e calibrata aurea balsamica. Il sorso è profondo, ricco di freschezza, trama tannica integrata, e lunga saporita persistenza gusto-olfattiva.
Conclusioni:
E’ il più complesso del quartetto, vino di lunga longevità.

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