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Walter Massa a Taormina Gourmet strega tutti con i suoi racconti ed i suoi vini

ottobre 27, 2015

di Luigi Salvo
Ci sono degustazioni che vanno oltre percorrendo strade del pensiero e del gusto eccezionali, ti rapiscono, ti coinvolgono, ti permettono di ascoltare racconti interessantissimi rivivendo un pezzo della storia italica del vino. Immerso tra realtà e magia, tocchi con il palato vini unici da uve Timorasso e Barbera, passando per Croatina e Freisa.
E’ l’evento nell’evento la degustazione dei vini di Walter Massa a Taormina Gourmet 2015 che ho avuto il piacere di condurre con lui, personaggio incredibile ed unico.

sala walter massa

Enologo-viticultore a metà degli anni ’80, decide di riportare sulla scena vitivinicola italiana un antico vitigno autoctono dimenticato del sud Piemonte, precisamente del Tortonese: il Timorasso.
La sua famiglia, che risiede a Monleale in provincia di Alessandria, si è dedicata alla coltivazione delle viti e alla produzione di vino fin dal 1879.

walter massa luigi salvo giornalevinocibo

“L’ aver creduto nel timorasso si può spiegare nel fatto che, questo vitigno che da sempre fa parte della cultura del mio territorio, “forse” non ha mai avuto grande diffusione in quanto nelle zone altamente vocate, si dava preferenza ad uve a bacca nera (soprattutto barbera) e che il momento storico d’interesse per i vini bianchi è coinciso con l’esodo della campagna in alta Val Curone, alta Val Grue e Val Ossona, culle naturali di coltivazioni e produzione del timorasso.
“È la presenza di acqua ricca di minerali e l’eccellente tipologia del territorio nelle valli alessandrine terreni sedimentari, ricchi di argille e marne, che marcano letteralmente i profumi del Timorasso.”

Inizia così la rinascita di quest’interessante varietà a bacca bianca piemontese che nelle colline di Tortona esprime caratteristiche uniche e singolari, con percezioni intense di idrocarburi, toni salmastri e minerali, comparabili a vini d’oltralpe e tedeschi.

L’analisi del  DNA del Timorasso ha evidenziato che ha il 2% dei geni in comune con il vermentino, il 5% con il nebbiolo e il 20% in comune con il sauvignon blanc.

vini walter massa giornalevinocibo

Montecitorio 2010 Timorasso, dal paglierino lucente sprigiona frutta gialla fresca, erbe aromatiche ed l’accattivante profilo minerale del vitigno. Sorso vivo di freschezza e sapidità, lungo e piacevolissimo.

Sterpi 2007 Timorasso, il vino che non dimentichi anche se sei uno smemorato cronico.
Nuace dorate fulgide, naso poliedrico e sfaccettato di finezza disarmante, note di frutta a polpa gialla arricchite da percezioni di idrocarburi e resinose che sono nel dna del vitigno. Splendido il sorso che richiama la trama olfattiva con frutta matura, tonalità erbacee e minerali, persistenza infinita.

Freisa L’avvelenata 2010, da quest’uva per tradizione di producono vini dalla spiccata acidità e tannicità, che lo hanno reso famoso per la sua rusticità. Questo millesimo ha colore rubino con note granato, al naso emana aromi di fiori e frutta in evoluzione, di spezie dolci e note terrose. Al palato si conferma sfoderando equilibrio in una serbevole morbidezza.

Croatina Pertichetta 2005, la Croatina nel tortonese si è adattata perfettamente ai terreni ricchi di calcare e argilla esprimendosi davvero bene. Colore rubino che lascia spazio al granato, sentori olfattivi intensi e complessi, frutta rossa matura, spezie, ancora note terrose, bocca morbida ma assolutamente viva e lunga.

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Walter Massa:“Nella Barbera ritrovo le vigne di altissima vocazione e qualità piantate dai miei antenati, da sempre il mio desiderio è portare la Barbera tra i grandi vini. La Barbera deve essere comunicata per zona, per regione, per terra, per collina, per versante. Basterebbe copiare dalla Borgogna, la Borgogna è come una carta geografica che, da nord a sud, parte da Digione e arriva fino a Lione.
Il Piemonte potrebbe essere altrettanto: partendo da est e arrivando fino a Pian Romualdo, nel comune di Monforte d’Alba, potremmo parlare di barbera in ogni collina.”

Barbera Monleale 2000, colore rosso granato, ha naso intenso ed evoluto, fiori secchi, frutti rossi macerati, corteccia, sottobosco, cannella, chiodo di garofano. Sorso sapido e deciso.

Barbera Bigolla 1998, un campione assoluto, vivo colore granato, naso fine ed elegantissimo, sentori floreali, fruttati si alternano a note minerali e speziate. L’assaggio è una seta, fresco e dal tannino perfettamente integrato, è lungo nel finale poliedrico. Finisci il bicchiere e non te ne accorgi.

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