Il vino Libero non è così libero, multa per l’azienda di Farinetti
di Luigi Salvo
Tanto batte’ la Codacons che ebbe ragione, la targhetta in bella mostra “vino libero” (Vl), applicata alle bottiglie delle aziende vinicole commercializzate dalla catena di Oscar Farinetti Eataly, lascerebbe erroneamente intendere ai consumatori che i vini promossi in vendita siano totalmente liberi da concimi chimici, da erbicidi e da solfiti, inducendoli in errore”. L’Antitrust ha emesso la sentenza: il bollino “vino libero” non dice la verità o, perlomeno, confonde il consumatore, Eataly dovrà pagare una multa da 50.000 euro.
Già in un primo momento l’Antitrust aveva ritenuto il bollino ingannevole, ed aveva chiesto ad Eataly, all’associazione Vl e all’azienda Fontanafredda Srl che distributrice il prodotto, di rettificare apponendo la corretta segnaletica tra gli scaffali e bollini più precisi sulle bottiglie.
Le parti in causa si sarebbero impegnate a rimediare entro marzo 2015, ma per due volte, gli ispettori dell’Agcm hanno verificato nei diversi punti vendita di Eataly bottiglie senza il bollino corretto richiesto.
Quindi l’emissione delle sanzioni: 50mila euro per l’azienda di Farinetti, 8mila per Fontanafredda, e 5mila per l’associazione Vino Libero.
L’azienda di Farinetti si difende: Su tutte le bottiglie è sempre stata presente, come previsto dalla legge, l’indicazione “contiene solfiti”, ma secondo Codacons e Antitrast, non poteva ragionevolmente ritenersi sufficiente la presenza sulla bottiglia dell’indicazione di legge “contiene solfiti”, potendo l’indicazione riferirsi, agli occhi del consumatore, a solfiti naturali o presenti solo in tracce, in presenza del logo Vino Libero ed in mancanza della pur concordata specificazione circa la loro presenza entro il limite del 40% del limite massimo di legge”.
Marketing decisamente aggressivo e forse non proprio trasparente, ma un consumatore consapevole dovrebbe sapere cosa leggere.