Le donne del Vino e i loro 25 anni di successi celebrati nella grande degustazione dei vini del 1988
di Luigi Salvo
L’Associazione Donne del Vino ha celebrarato i 25 anni di attività e nel corso dell’ultimo Vinitaly, Verona Fiere e la rivista Civiltà del Bere, per festeggiare questa ricorrenza hanno riunito dieci importanti donne dell’Associazione e dieci loro vini capolavoro in degustazione. L’attuale presidente Elena Martusciello racconta “Elisabetta Tognana vignaiola del Chianti Classico, venticinque anni fa nel 1988, fondò quest’associazione composta da donne che operavano nel settore vitivinicolo con diverse mansioni, da allora il numero delle donne impegnate in questo settore è cresciuto a dismisura ed oggi le nostre socie sono oltre 700, il loro impegno ed i loro successi sono sotto gli occhi di tutti.
Negli ultimi venticinque anni le donne, che da sempre lavorano nelle aziende vinicole dalla vigna alla cantina in modo professionale, hanno preso sempre più coscienza delle loro capacità imprenditoriali, alcune, si sono trovate ad ereditare e a gestire patrimoni ed aziende vitivinicole, circostanza, che dà il segno del cambiamento, infatti, in passato questi cambi di gestione avvenivano sempre in linea maschile. Oggi le donne frequentano scuole e fanno studi prima esclusivamente maschili, diventano agronome, enotecarie, enologhe, sommelier.
L’associazione delle donne del Vino, attraverso le diverse delegazioni regionali, promuove anche convegni e iniziative nell’ambito della comunicazione sociale e promuove la cultura del vino nel senso più ampio.
E’ stata a tratti emozionante la degustazione dei dieci vini 1988 scelti dalle rappresentati dell’Associazione invitate al grande tasting, alcuni di questi hanno davvero sorpreso e meravigliato gli ottanta degustatori invitati all’esclusivo evento.
1) Incredibili le bollicine di Elena Martusciello di Grotta del Sole Asprinio d’Aversa Spumante Metodo Classico Extra Brut 1988, “Tengo molto a questo vino che è importante per la mia famiglia, nasce dall’ innamoramento per la spumantizzazione del nostro cognato Gennaro Martusciello che avendo studiato a Conegliano realizzo questo splendido vino campano”
Nel bicchiere è luminoso e mostra un naso davvero unico ed accattivante, fiori di pesco, mandorla, talco, pregevoli note terziarie, a venticinque anni dalla vendemmia ha bocca ancora incredibilmente fresca e di ottima sapidità. Fantastico!
2) Chiara Soldati di La Scolca, ha presentato il piemontese Gavi dei Gavi 1988, oro intenso con riflessi paglierini, inebria con il suo naso di frutta esotica, tabacco, cioccolato bianco e mineralità, dalla beva piena e profonda.
3) E’ il turno di un capolavoro assoluto, il Cervaro della Sala bianco dell’Umbria presentato da Albiera Antinori particolarmente legata all’azienda: “La mia attività di donna del vino inizia con la mia prima vendemmia al Castello della Sala” Il Cervaro ’88 nel bicchiere è oro invitante, mostra olfatto poliedrico che spazia dalla frutta esotica spiritosa a note burrose e di gran mineralità, ha bocca rotonda di frutto e calore.
4) Beatrice Contini Bonacossi ha presentato il Villa di Capezzana, Carmignano Riserva Docg ’88, è granato con riflessi aranciati, ha aristocratica miscellanea di frutta rossa spiritosa, tabacco, sandalo, incenso e timo. Bocca estremamente morbida di gran piacevolezza.
5) Antonella D’Isanto con il suo vino I Balzini White Label, vdt Rosso di Barberino Vald’Elsa ha raccontato qualcosa di personale “Mi sono innamorata di mio marito soprattutto perché faceva il vino” . Appena versato nel bicchiere mostra senza indugi la sua età, è aranciato, ricco di piacevoli note terziarie al naso ed in bocca.
6) La simpaticissima Maria Antonietta Corsi François snocciola con verve un episodio particolare accaduto durante i suoi primi tempi al Castello di Querceto, quando passò, suo malgrado, una notte in una stanza accanto a due bombe a mano che ovviamente non aveva riconosciuto, “Svuotando un armadio perché mi ero appena trasferita lì con i miei bambini vidi quegli aggeggi, li spostai e solo il giorno dopo venni a sapere cosa fossero”.
Il suo Picchio, Chianti Classico Riserva mostra naso evoluto e caratteristico, ciliegia sotto spirito, radici, sfumature di garofano, coriandolo e liquirizia. Bocca morbida e leggermente diluita.
7) Ancora un vino Umbro il Rubesco Vigna Monticchio, Torgiano Rosso Riserva Docg con Chiara Lungarotti. «La prima donna a rompere il muro del maschilismo che vigeva un po’ in azienda è stata mia sorella Teresa, poi sono arrivata io”
Fulgido colore granato nel bicchiere, effonde profumi austeri di terra bagnata, more spiritose e caramellate, caffè, cuoio, su fondo speziato. Palato elegante e sorprendentemente fresco.
8) Marilisa Allegrini ha raccontato “ Mio padre si è mostrato molto lungimirante ha incoraggiato anche me ad affiancarlo, nonostante io avessi avuto alcune esperienze in ambiti totalmente diversi, come il sociale”. Il suo La Poja, vdt Veronese ’88 è in splendida forma, granato con netti riflessi rubino, ha incredibile naso elegante di frutta scura marmellatosa, spezie, tabacco e liquirizia. Bocca sontuosa, fresca, sapida e lunga.
9) Nadia Zenato ha introdotto l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva Doc Zenato. Entusiasmante a venticinque anni dalla vendemmia, rubino cupo con riflessi granato, naso fruttato ed erbaceo, mirabili le componenti terziarie. Morbido all’assaggio, sorretto ancora da vena acida e lunga scia frutto sapida.
10) L’ultimo vino all’assaggio è il Serego Alighieri Vaio Armaron, Amarone della Valpolicella Classico Doc Masi è stato presentato da Alessandra Boscaini. Il millessimo ’88 di questo vino è sontuoso. Granato con riflessi rubino, mostra naso di rara intensità e complessità, more spiritose, sandalo, cacao dolce, tabacco, mondorle tostate e respiro balsamico. Grande morbidezza al palato, nobile tessitura tannica ed infinito finale.
Slpendido brindisi finale a tutte le donne del vino!
Che vini gli ultimi TRE!!!!!!
W le donne e i loro fantastici vini del 1988!!
Bellissima la manifestazione , avrebbe meritato più attenzione anche dai media “tradizionali”.