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Per la Doc Sicilia arriva la fascetta numerica della zecca di stato

gennaio 15, 2019

Il Cda del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia ha accolto le diverse richieste arrivate dai produttori è introdurrà dal 1 gennaio 2021 il contrassegno di stato per i vini Doc Sicilia, la fascetta numerica della zecca di stato consentirà di tracciare tutte le fasi della vita di una bottiglia.

Il contrassegno di Stato, obbligatorio solo per le Docg, è ormai patrimonio delle più importanti Doc italiane e consentirà di concludere il percorso dei controlli anti contraffazione, offrendo una maggiore tutela sia alle aziende sia ai consumatori. La scelta di programmare con largo anticipo l’adozione della fascetta per le bottiglie consentirà alle aziende di dotarsi dei macchinari necessari.

E’ ormai certo che la continua crescita della produzione di bottiglie Doc Sicilia, vendute in Europa e nel resto del mondo, se da un lato è un successo che premia il valore e la quantità generata dalle aziende vinicole, dall’altro espone al rischio di contraffazioni che provocano un danno economico e di immagine ai produttori.

A favore della scelta della Doc Sicilia di introdurre la fascetta sulle bottiglie c’è anche l’esperienza di altri comparti del made in Italy, come il settore dell’agroalimentare, che hanno dovuto fare i conti con episodi di contraffazione che hanno causato ingenti danni economici. Il successo del made in Italy, infatti, ha fatto sì che i consumatori abbiano avuto la necessità di essere garantiti sulla qualità e la provenienza dei prodotti acquistati.

Lilly Ferro, azienda Fazio Wines: “La fascetta è un ulteriore passaggio, secondo me obbligato, per tutelare i vitigni siciliani: abbiamo spesso riscontrato un uso improprio del nome dei nostri vini nei mercati esteri, come ad esempio nel caso del Nero d’Avola.

E’ chiaro che per ogni azienda sarà un impegno doversi dotare dei macchinari per la fascettatura delle bottiglie: con i tempi necessari, e l’assistenza delle strutture del Consorzio, sono certa che l’obiettivo sarà raggiunto. Io lo considero un salto di qualità per la valorizzazione e la tutela dei nostri vini. Poter intensificare i controlli di qualità dei nostri prodotti è importante.

So che nei mercati esteri come la Cina, che conosco bene, verificare che tutto sia in regola non è semplice. Ma la fascetta sulla bottiglie è uno strumento in più per far capire al consumatore che si trova tra le mani un prodotto di qualità. Il consumatore cinese, che rappresenta un target medio alto ed è già molto attento al packaging delle bottiglie, percepirà come un valore aggiunto la presenza del codice numerico. Parlo, non a caso, di un mercato dove il cliente sa che la fascetta non è un elemento decorativo ma di tutela”.

 

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