La truffa delle antiche bottiglie di vino
di Luigi Salvo
Certo non sono acquisti di tutti i giorni, ma se immaginate di voler comprare un’antica e costosa bottiglia di vino sicuramente prima di firmare il vostro assegno è il caso di chiamare la detective del vino, forse non sapete neanche della sua esistenza, ma è l’unica che può garantirvi di non buttare i vostri soldi.
Lei si chiama Maureen Downey e con analisi elaborate riesce a stabilire quando e dove è stata stampata un’etichetta, oppure l’epoca a cui risale la cera lacca che chiude il tappo, se le macchie scure sulle etichette che sembrano segni del passato sono solo false chiazze a base di tabacco o di tè.
L’ultimo caso eclatante del quale si sta occupando come consulente riguarda una bottiglia di Chateau d’Yquem 1787 acquistata da un signore di Atlanta tale Julian LeCraw, per 91.400 dollari, la bottiglia di oltre duecento anni del famoso vino dolce francese dopo attenta analisi è risultata “un contenitore di vetro senza valore con fluidi sconosciuti all’interno”.
La perizia ha portato in giudizio una delle più rinomate società di vendita di Londra l’Antique Wine Company che ha venduto nel 2006 il falso Chateau d’Yquem, LeCraw ha chiesto un risarcimento totale di 25 milioni di dollari perché assieme alla bottiglia dell’oro liquido, ne aveva acquistate molte altre.
Maureen Downey è stata la prima a denunciare la grande truffa messa a segno da Rudy Kurniawan, che ha inondato le case d’aste degli Stati Uniti di false prestigiose antiche bottiglie , fingendo di essere un ricco collezionista che si doveva liberare del suo repertorio di rossi francesi. Nel suo laboratorio sono state ritrovate 19 mila etichette contraffatte.
Occhio, quindi, ad acquistare antiche preziose bottiglie.