I 10 effetti speciali dei vini che il sommelier degustatore navigato cerca di scansare
di Luigi Salvo
Ci sono vini che cerchiamo di ignorare evitandoli a tutti i costi, ma a volte può capitare di mettervi il naso dentro o peggio di berli, il loro incontro con le narici ed il palato sortitisce effetti negativi, sinceramente non comprendiamo come sia stato possibile vinificare l’uva in quel modo o peggio ancora cosa diamine abbiano potuto metterevi dentro.
Sì, perché esistono enologi (o quasi) che trasformano i vini in vere e proprie armi chimiche letali per i nostri sensi e ancora peggio produttori che li commercializzano.
Facendo mente locale, eccovi i “10 effetti speciali” più comuni in vini non proprio “campioni” che sicuramente vi sarà capitato di incontrare.
Effetto grande bolla
Le bottiglie di bollicine sono di gran tendenza e quindi nelle mani di tutti, purtroppo è abbastanza frequente sentirsi dire “ho un bel prosecchino di chardonnay da farti assaggiare”.
Lo spumantino di turno tutto gasato, che magari fosse un prosecco, privo d’aromi d’alcun tipo ha acidità aggiunta allo stadio iperbolico e grana delle bollicine fuori da ogni scala di giudizio che in confronto quelle dell’acqua Perrier risultano punte di spillo.
Effetto make up smalto per unghie
Avvicini in bicchiere al naso e sei inondato da una serie di odori mischiati ad una fortissima puzza di smalto, ti guardi intorno per capire se si sia avvicinata a te una bella e profumata fanciulla ma, niente sorprese, il tutto proviene dal bicchiere.
Per completezza d’informazione il vino è scuro e cupo, assolutamente impenetrabile alla luce, iperconcentrato, potenza del rotomaceratore magari utilizzato a manetta per una settimana e più.
Effetto saponetta vintange
Se ti capita di assaggiarlo in compagnia del produttore solitamente te lo presenta dicendoti:
“ha un spiccato sentore fresco floreale”.
In realtà dal bicchiere fuoriesce un odore che è identico alle saponette per le mani che trovavamo in quei bagni anni ’70 dai lavandini rosa e dalle mattonelle a fiorellini verdi, il dramma è che dal vino viene fuori solo quello è null’altro ed il tutto ritorna prorompente in bocca.
Effetto piumone
Avvolgente alla massima potenza, il vino “super smussato” cala che è un piacere, poca acidità, niente tannini, alcol ridotto, praticamente una bibita colorata.
Prodotto da qualunque vitigno, nell’immaginario collettivo è un merlottino non dichiarato.
Effetto ciliegione
Il vino al naso è sicuramente intenso ma, ciò che veicola il bicchiere non è un semplice sentore o una nota piena, è una vera e propria botta di ciliegione che l’enologo è riuscito ad ottenere non si sa bene come.
Il vino è colore rosso scurissimo con sfumature porporine e di solito non è dell’ultima vendemmia, se ti scappa una goccia dal bicchiere e macchi la camicia altro che “biospray” non basta il candeggio.
Effetto l’uva amaro
Già con il bicchiere ben distante dal naso la puzza è evidente, in bocca è presente lo sgradevole gusto del tannino enologico aggiunto a profusione senza cognizione.
Le sue peculiarità variano in genere dal sentore d’affumicato al deciso amaricante finale che sovrasta il frutto. Masochismo puro.
Effetto geppetto
E’ preceduto di solito dalla frase “ecco il nostro barricato”. Un vino da uve modeste che, o è stato passsato (se va bene) in barriques, o gli è stata veicolata in acciaio una sporta di segatura (se è ancor peggio). Al naso ed in bocca è un concentrato di legno che si è mangiato tutto il resto, il vino durerà da Natale a Santo Stefano.
Effetto iperminerale
Il buon vino spesso ha toni minerali interessanti. Lui ha naso composto, anche gradevole, ma è il sorso la sua arma letale. Lo bevi e per i primi due secondi è l’alcol che anestetizza il tutto, poi ti piomba in bocca un pugno di sale che aumenta sempre più mentre deglutisci, e pensi.. adessso finisce, adesso finisce.
Effetto crisantemo
Mentre te lo versano lo accompagnano con la frase “è un gran vino ma non è facile”. Nel bicchiere c’è l’ultimo stadio di un vino che pur avendo soltanto 5/6 anni sulle spalle è decrepito.
Si presenta aranciato, piatto al naso ed al gusto è privo perfino dell’odore di crisantemo che magari vorresti deporre accanto al bicchiere. Roba che se hai avuto la fortuna di assaggiare una volta nella vita lo Chateau Lafite-Rotschild 1982 in confronto era un infante.
Effetto vino paesano
Lo presentano con l’aria soddisfatta “ti faccio assaggiare un vino paesano”. Espressione incomprensibile come se tutto l’altro vino si facesse nelle metropoli e non in campagna. Nel bicchiere ha colore arancione rossastro, effonde un tale sentore di acido acetico che berlo è pura pazzia, ideale per l’insalata.
Salvo, tutto assolutamente vero, mi hai fatto morire dalle risate, però il brett dove lo collochi??
Carissimo almeno il brett non è scientificamente cercato è casualità di cantina dovuto a scarsa pulizia è nella logica del fare, ma questi poprio no!!!!!!
Già, un fatto però è certo, i nostri nasi sono messi molto male!
AAAHHH!!! bellissimo!!!
Non faccio che leggere e rileggere e più lo leggo più rido, solo pura verità:
Effetto Crisantemo eccezzionale…..foto da sturbo!!
Fantastico, si si quanti ne ho incontrati!!!!!
Ti faccio degustare il mio vino paesano nella mia botte personale e l’effetto crisantemo “REMA” reale….