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Le contrade dell’Etna 2018 sarà il 23 aprile, l’intervista ad Andrea Franchetti di dieci anni fa

gennaio 16, 2018

di Luigi Salvo
Il 23 aprile 2018 arriva Contrade dell’Etna, sarà l’undicesima edizione dell’evento dei vini del vulcano, un appuntamento ormai atteso da addetti ai lavori ed appassionati. Come già ricordato altre volte, alla prima edizione del 2008 i presenti non eravamo più di duecento, ma fu subito evidente che l’idea di Andrea Franchetti di mettere a confronto produttori e vini delle varie Contrade dei vari versanti etnei era tanto logica quanto rivoluzionaria per il comprensorio

Quest’anno la manifestazione si svolgerà’ come ormai tradizione di lunedì, il 23 aprile la location sarà quella dell’anno scorso il Castello Romeo in contrada Monte La Guardia a Randazzo, tantissime le cantine che presenteranno i vini provenienti dalle Contrade.

Riproponiamo la prima intervista realizzata dieci anni fa nel 2008 ad Andrea Franchetti  in occasione della prima edizione di Contrade dell Etna, proprio per mettere in luce la sua lungimiranza.
E’ la prima edizione di Contrade dell’Etna, Andrea Franchetti fa gli onori di casa, si ritrova con i vari produttori nel zona di cantina adibita per il  tasting, e sorride evidentemente soddisfatto per la riuscita di questa giornata. Per una chiacchierata, con estremo piacere, mi invita a seguirlo lungo le scale che portano al salone dell’antico caseggiato che ha ristrutturato, nel quale si ritrova tutte le volte che risiede in Sicilia nella sua Passopisciaro.

Gli dico subito che apprezzo da tempo il suo Toscano Tenuta di Trinoro, un vino entusiasmante.
Mi racconta che inizia la sua scommessa enologica nel 1992 in Val d’Orcia in Toscana, dove acquista un cascinale diroccato e cinquanta ettari di terra, lavora in vigna con i vitigni Cabernet Franc, Merlot, Cabernet Sauvignon, Uva di Troia e Cesanese d’Affile, con rese bassissime, 5 grappoli a pianta ed un perfetto grado di maturazione delle uve.
E’ lui stesso l’ enologo, crea da solo il suo prodotto non avvalendosi di nessun consulente pluripremiato, il suo vino rispecchia in toto il suo volere.
Il Passopisciaro nasce da tre diversi vigneti, Sciaranuova a 800 s.l.m., Guardiola a 900 s.l.m. e Rampante il più alto a 1110 s.l.m., le piante per ettaro sono circa 9.000.

-La sua presenza in Sicilia non è un caso: “venivo spesso in Sicilia per diletto, andavo spesso a Siracusa, poi un giorno sono venuto sull’Etna, ho iniziato  girare in lungo e largo, ed ho comprato nel 2001 qui a Passopisciaro, ho ripulito tutte le antiche vigne, il resto è li in bottiglia”.

-Sono arrivati subito i riconoscimenti, Robert Parker ha inserito il Passopisciaro 2005 tra i migliori 50 vini italiani con il punteggio di 95/100, tra questi solo due sono siciliani ed il primo è il suo.
Lui si schernisce: “Ho pensato a questa giornata di confronto tra i produttori, perchè qui le potenzialità sono grandissime, è un territorio unico, la crescita nella qualità si espande e comincia ad essere evidente, sarà una grande calamita che attirerà i consumatori”.

 

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