I produttori siciliani della Doc Mamertino insieme per affrontare le sfide future
di Luigi Salvo
L’unione e la cooperazione tra produttori vitivinicoli è fondamentale, tredici vignaioli messinesi a metà marzo si sono riuniti da un notaio per costituire l’associazione dei Produttori del Mamertino, con l’obiettivo di avviare un primo nucleo da cui far poi nascere il Consorzio di Tutela della Denominazione, La Doc Mamertino nata nel 2004 è un’area produttiva estesa su 34 comuni messinesi dei Nebrodi, dalla costa tirrenica risale colline, boschi e rilievi per caratterizzare uno degli habitat viticoli più straordinari e ricchi di biodiversità della Sicilia.
Flora Mondello neo-presidente dell’Associazione: “Il Mamertino è un piccolo gioiello della nostra storia vitivinicola che, pur venendo da un glorioso e remotissimo passato, può interpretare una modernità enologica davvero interessante e competitiva, piccole produzioni che devono essere spinte anche dal sistema ricettivo e dalla ristorazione locale e siciliana, ancora troppo poco coinvolta in questa fase di rinascita e comunicazione dedicata ai vini del Mamertino”
Sono infatti le condizioni pedoclimatiche specifiche espresse da questi territori e l’interazione di queste con i vitigni impiantati a definire l’identità enologica di un’area così differenziata, per suoli, clima ed esposizione. Un territorio assai mosso nella sua morfologia, aperto sul mare, ma con altezze che raggiungono anche i 500 metri sul livello del mare.
Le tipologie ammesse dal disciplinare di produzione, adottato nel 2004 e su cui sono intervenute alcune modifiche, la più recente nel 2014, sono principalmente quattro: Bianco e Bianco Riserva; Rosso e Rosso Riserva; Calabrese o Nero d’Avola e Calabrese o Nero d’Avola Riserva e, infine Grillo – Ansonica o Grillo – Inzolia.
Il disciplinare regola anche le percentuali varietali minime e massime (vedi documento allegato) per ciascuna tipologia prima descritte e che nei vini Bianchi e Riserva ammette le seguenti varietà: Grillo, Ansonica e Catarratto (normale e Lucido) a cui possono aggiungersi, in percentuali minime, tutte quelle altre varietà ammesse alla coltivazione sul territorio siciliano che, nei bianchi non può superare il 20% e, nei rossi, il 15%. Per i vini Rossi e Riserva le varietà ammesse sono: Calabrese o Nero d’Avola e Nocera, oltre che tutte le altre varietà a bacca rossa ammesse alla coltivazione nell’Isola.
La differenza tra Bianco e Riserva e Rosso e Riserva è data dal periodo di affinamento obbligatorio, prima della commercializzazione pari a due anni dalla vendemmia. Sia per i Bianchi Riserva che per quelli rossi, è previsto un periodo minimo di 6 mesi di maturazione in legno.
Oggi il tessuto produttivo del Mamertino è prevalentemente rappresentato da piccole aziende di famiglia, con una media di 3 o 4 ettari per azienda. I vigneti coprono un’estensione poco inferiore ai 100 ettari complessivi per poco meno di 100 mila bottiglie. “.
Le Aziende che hanno ad oggi aderito sono: Antica Tindari, Barone Ryolo, Bongiovanni Giuseppe, Calderone Antonino, Cambria Vini, Feudo Solaria, Gaglio Vignaioli, Mimmo Paone, Planeta, Principi di Mola, Sapuri Cantina Siciliana, Vasari e Vigna Nica.
Il Consiglio direttivo dell’Associazione DOC Mamertino è composto dal Presidente Flora Mondello (Gaglio Vignaioli), dal vice Presidente Carmelo Grasso (Feudo Solaria), dal tesoriere Simone Paone (Mimmo Paone) e dai consiglieri Ylenia Martino (Antica Tindari) e Maria Genovese (Vigna Nica).