Vino Novello 2013, novità solo sulla carta e il consumatore lo snobba
di Luigi Salvo
Anche se da quest’anno il vino Novello ha anticipato al 30 Ottobre l’arrivo sul mercato per decreto legge, anziché il tradizionale 6 Novembre, diciamo la verità, l’appeal sul consumatore non vede alcun segno di rilancio. Il Novello è stato oggetto di nuove disposizioni che prevedono anche che il periodo di vinificazione non può essere inferiore a 10 giorni dall’inizio della vinificazione stessa, il processo di fermentazione con macerazione carbonica dell’uva intera deve riguardare almeno il 40% del vino (in precedenza era il 30%), inoltre udite udite, si ricorda che deve essere ottenuto interamente con prodotto della stessa annata e non è consentito il taglio con il 15% di vino proveniente da altra vendemmia.
Prodotto dai vitigni più diversi: Merlot, Barbera, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Marzemino, Teroldego, Primitivo, Nero d’Avola, Montepulciano, Aglianico, nel 2002 ha raggiunto il più alto consumo in Italia con la produzione che ha sfiorato i 18 milioni di bottiglie, ma già nel 2006 ha iniziato tendenzialmente a calare con 15,5 milioni di bottiglie prodotte, proseguendo sempre in calo negli anni successivi.
Il vino Novello non è più di tendenza ed è una logica conseguenza dato che spesso in bottiglia è stato possibile ritrovare prodotti per lo più scadenti, ottenuti con vini di annate precedenti rimasti in cantina ed appositamente rifermentati, invece che derivati da uve appena vendemmiate e vinificate attraverso il particolare metodo della macerazione carbonica.
In questi ultimi anni le cantine produttrici sono diminuite vertiginosamente proprio perché il consumatore lo cerca sempre meno, è diventato più attento ed esigente.
Il rito di stagione del Novello è quindi snobbato dagli eno-appassionati, mentre i giovani restano il target privilegiato, francamente preferirei ancora una netta riduzione della produzione a favore dell’innalzamento della qualità media, lo scorso anno ne ho assaggiati una ventina, nessuno che mi abbia soddisfatto a pieno, solo un paio piacevoli. Queli assaggiati fin ora in questi giorni non mostrano segnali di differenza, magari sono stato poco fortunato.
La franchezza in un novello è una delle caratteristiche fondamentali da ricercare, così come la corrispondenza al vitigno d’origine, francamente due parametri difficilmente riscontrabili.
L’ideale è ritrovare un colore brillante, un profumo fragrante, con assenza quasi totale di tannini, che lo rende bevibile anche alla basse temperature di servizio. Buona fortuna!!
Come sempre i “soliti furbi” hanno agito, rovinando quel bel momento conviviale dell’assaggio del vino novello.