Lagrein Riserva altoatesini, ecco i più entusiasmanti
di Antonio Carullo
La mission della nostra testata è segnalare solo il meglio del vino e del cibo, a questo scopo in collaborazione con alcune aziende dell’Alto Adige abbiamo assaggiato in orizzontale alcune Riserve di Lagrein, il meglio prodotto da questo importante vitigno. Al tasting hanno partecipato, oltre a componenti della redazione, alcuni sommelier della delegazione Ais di Palermo.
Il focus sul vitigno a bacca rossa simbolo del Sudtirol ci ha davvero entusiasmato .
Il Lagrein è un vitigno coltivato da più di 600 anni in Alto Adige, l’origine del nome è da ricondurre a lagara, una colonia della Magna Grecia particolarmente famosa per la bontà dei suoi vini, secondo una tesi meno accreditata, invece potrebbe far riferimento alla Val Lagarina, a sud di Trento. Il Lagrein è coltivato soprattutto nella zona della conca di Bolzano, in Bassa Atesina e nella valle dell’Adige, su una superficie di circa 385 ettari.
Vitigno che preferisce zone caratterizzate da escursioni termiche fra il giorno e la notte, nello specifico giornate piuttosto calde seguite da notti piuttosto fresche, oltre che un terreno calcareo-argilloso.
Questa condizione è generalmente presente nella zona di Bolzano ed è proprio in quest’area che si trovano le migliori espressioni dei vini prodotti da vitigno Lagrein.
Il panel di degustazione è stato composto da Luigi Salvo, Vincenzo Bonomo, Marcello Malta, Francesco La Cara, Elisabetta Musso, Mirko Apuzzo, Elena Pinsone, Salvo Calafiore, Francesco Carlino e da me, al quale è stato assegnato il piacevole compito di sintetizzare le impressioni dei degustatori su tutti i vini in sequenza.
Il primo della schiera in degustazione è stato il Lagrein Riserva Tramin Urban 2011, sottoposto a malolattica e a un primo invecchiamento in barriques, passa a una successiva conservazione in grandi botti di rovere, ed è imbottigliato dopo 14 mesi. La maggioranza delle vigne vanta oltre 100 anni.
Dispensa piacere già alla vista con sfumature impenetrabili e bordi porporini/bluastri di scalpitante gioventù. Al naso riesce a cogliere l’attenzione dei sommelier del nostro pannel, per l’eleganza supportata da profonde note di violetta, piccoli frutti quali il mirtillo e il ribes nero, ai quali seguono note scure di china, un soffio balsamico di muschio e un fondo di cacao amaro in polvere. L’assaggio rivela un corpo rilevante ma misurato, percorso da scosse acide sapide e tannini ben gestiti e di buonissima fattura. 88/100
Grande curiosità ha suscitato il Tiefenbrunner Linticlarus Lagrein Riserva 2010, per via dell’annata retroattiva di un anno (2010). L’azienda Tiefenbrunner nel territorio di Cortaccia produce vini carismatici improntati su sottile mineralità tipica dei terreni locali. Il Lagrein Linticlarus Riserva 2010 fa malolattica ed affinamento per 12 mesi in barriques; maturato ancora per 6 mesi in botti grandi di rovere e per un altro anno in bottiglia.
Veste rubino cupa e insondabile. L’olfatto è disposto su fragranze dolci di conserve di more e amarene, rosa appassita, foglie macerate, e cioccolato a latte tutto molto polposo e su un allungo minerale di rara finezza.
In bocca è una delizia, d’avvolgente e vellutata struttura, mostra grande pulizia, con dote calorica, freschezza e tannini bilanciati a puntino. 89/100
Si procede con il Castelfeder Lagrein Burgum Novum Riserva 2010 Rese per ettaro e per pianta contenute, un particolare microclima che esalta le caratteristiche delle varietà locali. Il Borgum Novum Lagrein Riserva 2010 subisce un lento processo di maturazione per 15 mesi in barriques. Segue l’imbottigliamento e almeno altri 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Versato nel bicchiere, ha veste elegante ma al naso non si concede subito, emergono fuori carnose trame fruttate che abbracciano una frutta scura quale la mora, la ciliegia nera, e la prugna.
Naso abbastanza sfaccettato, vira su note di polvere di caffé, china e pepe.
La gustativa è ricchissima, priva d’asperità, mostra un frutto del tutto integro, con un’acidità tutt’altro che in ombra e con un allungo di frutti rossi in confettura. 91/100.
I commenti più interessanti tra il 3° e il 4° vino dei vari componenti il panel di degustazione:
“Il Lagrein di Tiefenbrunner è quello che mi è piaciuto più al naso, mentre quello di Castelfeder ha una gustativa del tutto unica”, “Il Lagrein Urban di Tramin ha mostrato secondo me un potenziale evolutivo fantastico”.
Il 4° Lagrein che ci viene versato nel bicchiere è il Laimburg Barbagol Lagrein Riserva 2010. Un vino che nasce in un territorio straordinariamente vocato alla viticoltura, grazie anche alle tecniche di cantina, infatti il Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale della Provincia di Bolzano ha saputo plasmare una delle migliori realtà regionali, con lo scopo di progredire verso tecniche produttive finalizzate alla qualità senza compromessi.
Il Lagrein Barbagol ci mostra una sequela aromatica composta da piccoli frutti dolci, pot-pourri di fiori, liquirizia, legna arsa, note di carbone vegetale e una fresca ed elegante balsamicità di resina di pino di rara finezza.
Un olfatto da rimanerne incantati. Il sorso è bilanciato, tridimensionale, ha un ingresso gratificante e in perfetta simmetria, dotato di un perfetto caratterino fresco-sapido e tannini “dolci”. Un vino che ci ha lasciati tutti con la bocca aperta.
Ha entusiasmato il panel, la media del punteggio assegnato dai componenti è stata di 93/100.
Il Lagrein Taber Riserva 2010 della Cantina Bolzano proviene da un vigneto di oltre 80 anni del maso Taber a Gries/Bolzano, il vino fa fermentazione in botti di legno e segue un affinamento per circa un anno in barriques francesi.
Alla vista il calice è ricco di concentrazione materica. Evoca confettura di more, succo di mirtilli, spezie dolci, un lieve abbraccio fumè, cioccolatino alla ciliegia e suggestioni minerali in sottofondo per un profilo olfattivo elegante e complesso.
Speculare l’assaggio che svela una bocca succosa di notevole generosità fruttata, il tannino è perfettamente intrecciato e lunghissima è la persistenza minerale. 91/100.
Ultimo della schiera il Lagrein Riserva Porphyr 2010 Cantina Terlan. Vino che nasce da tre vigneti selezionati, con impianti che hanno ormai un secolo di vitae quindi forniscono uve molto concentrate e ricche d’estratti. Vinificato per intero in barriques, il Lagrein Porphyr che deve il suo nome alla pietra prevalentemente su cui cresce alla vista è un inchiostro impenetrabile.
Spiccata balsamicità unita a sensazioni fruttate di mora visciola, prugna in confettura, cacao paprica e slanci minerali.
L’assaggio è articolato e seducente, bocca signorile e di gran classe che si esprime con il giusto rapporto tra morbidezze e durezze. Dotato di una concentrazione quasi cremosa, dai tannini di fitta trama e da persistenza quasi insistente 93/100.
Il Tasting ha dimostrato che il Lagrein può raggiungere delle punte d’eccellenza, come nei casi del Laimburg Barbagol Riserva 2010 e del Porphyr Lagrein Riserva 2010 Cantina Terlan. Il Lagrein è capace di regalare grandi vini, dai profumi suadenti, esuberanti e ricchi. Il degustatore che avvicinerà il proprio naso ad un calice di Lagrein non rimarrà certamente deluso. Un vino che sa essere gentile, ma che non esita di fronte ad abbinamenti di una certa levatura.
Per chi avesse il privilegio di possedere qualche bottiglia tra queste il nostro consiglio è di berle si da adesso ma, conservandole in cantina al meglio, sapranno regalarvi grandi emozioni sicuramente anche tra numerosi anni.