Pugno duro del Concours Mondial du Sauvignon, se accertata la frode saranno revocati i premi e radiazione per 5 anni
di Luigi Salvo
E’ il caso vinicolo di quest’autunno il presunto Sauvignon friulano taroccato, gli investigatori stanno indagando su una presunta frode in commercio commessa da alcune aziende vitivinicole friulane. Durante le perquisizioni in numerose cantine i Carabinieri dei Nas ed i tecnici dell’Ufficio repressione frodi hanno prelevato svariati campioni di mosto, se le analisi sveleranno la presenza di un presunto “esaltatore” dei naturali aromi del vitigno elaborato dall’enologo Persello, che secondo il disciplinare di produzione non è possibile utilizzare, si avrà la certezza della colpevolezza.
Il Concours Mondial du Sauvignon, a cui sono giunte le notizie relative all’inchiesta condotta su 17 aziende friulane in merito a questa presunta aggiunta di particolari esaltatori aromatici che avrebbero contraffatto alcune bottiglie, e avendo appreso che fra queste sono presenti alcuni vini Sauvignon che hanno partecipato al concorso, si dice sicuro che le indagini saranno condotte con la massima scrupolosità e che porteranno presto a chiarire la posizione dei soggetti indagati.
Nel caso in cui verranno accertate delle responsabilità in capo alle aziende coinvolte nell’indagine e qualora fra queste risultasse colpevole anche qualcuna delle aziende che ha partecipato al Concours Mondial nelle passate edizioni, il CMS non farà altro che applicare il proprio regolamento revocando la medaglia assegnata ed escludendo il produttore colpevole dalla partecipazione al concorso per i successivi 5 anni.
Oltre che tutelare il consumatore, il Concours con l’applicazione del regolamento intende da sempre sostenere i produttori onesti e scoraggiare pratiche scorrette e illegali ritenendole gravissime in quanto lesive dell’intero comparto vinicolo.