L’Italia del Vinitaly 2016, 10 vini che non si dimenticano
di Antonio Carullo
Dopo 4 giorni trascorsi a Verona rientrare a casa è un sollievo notevole. Come tutte le fiere, e forse più di altre, la kermesse veronese riesce a riempirti la testa di chiacchiere, di rumore assordante, ma anche di tanti incontri con amici che non vedi da tanto tempo e che hai la fortuna di riabbracciare anche solo per un attimo.
Impresa disperata quella di riuscire a degustare in maniera professionale al Vinitaly. Calca, frenesia, odori e profumi provenienti da ogni dove. Ma siamo professionisti e ci dobbiamo provare no?
E allora ecco una breve carrellata di quelli che per me sono i migliori assaggi di questa edizione numero 50.
Bruno Paillard Rosè affascinante e sfavillante, agrumi e roselline, femminile e con elegante compostezza. All’assaggio sapidità cristallina che da risalto a ritorni fruttati e minerali.
Nei Monti Lessini, la cui anima pulsante è il vitigno autoctono Durella è racchiusa la più profonda identità di Marcato A.R. 2004. Largo e intenso nelle note di panificazione, avvolgono note tropicali di ananas e decisa mineralità. Cremoso e raffinato al palato, termina sapido e goloso.
Polvanera Bianco D’alessano 2015 nuovo nato in casa Polvanera presentato proprio per Vinitaly 2016. Calde note di papaia, seguite da nuance agrumate. Una soffusa nota minerale conferisce sprint ad un assaggio cremoso su fresche fragranze floreali.
San Giusto a Rentennano Rosato 2015. Presentazione del rosato 2015 per una azienda riconosciutissima per la qualità dei suoi rossi. Naso ricco di frutta e sensazioni floreali dolci. La bocca è garbata e presente. Interessante la progressione. Finale lungo e pulito.
Castell Sallegg Pratum 2014 Le uve per la selezione “Pratum” provengono dai più antichi vitigni del Preyhof, che maturano a 550 m d’altitudine su terreni porfirici e arenaria della Val Gardena. Calice caldo e ricco di profumi. Netta impronta elegante di frutta a polpa bianca, ampliati da vaghi richiami aromatici e spunti minerali. All’assaggio e gustoso, ben siglato da una lunga persistenza.
Rivetti & Lauro UI’ Valtellina Superiore 2010 Penetrante e sontuoso l’olfatto nelle confetture di frutta rossa, ribes nero, poi cannella e raffinate nuance balsamiche. Assaggio appagante, dal tannino deciso ma integrato. Lunghissimo il finale in una scia fruttata e di cacao.
Tenuta di Trinoro Campo di Camagi 2014 Il futuro di Tenuta di Trinoro è all’insegna dell’eleganza. Cabernet Franc di montagna, allevato su roccia poco profonda, esprime una rinfrescante nota di geranio, viola appassita, seguono composta di amarena, cenni erbacei in un fondo di polvere di cacao amaro. Al sorso è delicatamente speziato con tannini di buonissima fattura. Allunga pulito e gentile.
G.D. Vajra Barolo Bricco Delle Viole 2012. 2012 di Bricco delle Viole in grande spolvero. Naso eccezionale, intensa e ferrosa mineralità, tratti balsamici unici, il tutto avvolto da elegante e insistente note di frutta croccante. Grande ricchezza gustativa sospinta da spezie fini. Un piacere sorseggiarlo.
Girlan Trattman Mazon Pinot Nero Riserva 2013 Rubino da manuale di grande luminosità. Tanta frutta rossa emerge all’incipt olfattivo: ciliegie mature, arance rosse e lamponi. Affiorano quindi note eleganti di clorofilla, effluvi boschivi e ed eucalipto a chiudere la parata olfattiva. L’approccio gustativo è vellutato di notevole spessore e ben sottolineato da una convincente e prolungata persistenza. Giovane, ma già di grande personalità.
Azelia Barolo Bricco Voghera 2007 E’ un fuoriclasse celebrato e non manca mai i grandi appuntamenti. Naso da favola, dolce e compatto: sviscera frutta di sottobosco, confetture, menta, liquirizia, tostature; è bellissimo. Al gusto risponde a tono, è importante e forte, ma si sviluppa con ordine chiudendo sapido e lungo.