Il Mavrud 1964 di Chateau Asena, il vino Bulgaro che sembra un gran cru di Bordeaux
di Roberto Gatti
Il mondo vitivinicolo è molto ampio e variegato, esistono piccole realtà da centinaia d’anni che non e’ stato possibile conoscere ed approfondire per svariati motivi, ma una volta “ scoperte ” e testate riservano sorprese inimmaginabili. E’ questo uno di quei casi, trovandomi a Plovdiv in Bulgaria, città europea per la cultura del 2019, per partecipare alla 23° edizione del Concorso Mondiale di Bruxelles, siamo stati accompagnati in visita alla cantina Assenovgrad- Chateau Asena, dopo una serie di vini d’eccellente fattura, i responsabili di cantina ci hanno regalato un’emozione per la quale non basteranno mai i nostri personali ringraziamenti, stappandoci ben 4 bottiglie datate 1964 di un vino locale, il cui vitigno porta il nome di Mavrud, l’uva autoctona a bacca rossa più diffusa nella regione.
Ogni bottiglia, pur simile nelle linee guida, presentava diverse sfumature con i “ normali “ profumi terziari nettamente evidenti , che evolvevano man mano nel bicchiere con il passare dei minuti. In bocca nessuna sbavatura o anomalia, vini perfetti sotto ogni punto di vista con una freschezza e bevibilità sorprendenti e coinvolgenti.
Poi una delle quattro bottiglie ci ha lasciato letteralmente senza fiato, talmente è arrivata integra ai giorni nostri, dopo 52 lunghi anni di riposo in una buia cantina, oltre mezzo secolo di vita e non sentirne il peso.Uno dei vini più emozionanti della mia vita e della mia professione di degustatore di vino, cosi’ ne ho scritto a caldo sulla pagina facebook dell’amico Luigi Salvo, a corredo delle foto.
Il mondo del vino, pur con tante sfaccettature che oggi non sento mie, ancora dopo 30 anni mi coinvolge e mi emoziona con questi episodi, che rimarranno a lungo impressi nella mia memoria, momenti che voglio condividere virtualmente con tutti Voi, che pazientemente mi state leggendo.
Il Mavrud 1964: Colore aranciato sull’unghia , stappate 4 bottiglie di cui 3 con evidenti sentori terziari, tra cui cuoio , tabacco che con il passare dei minuti evolvevano per lasciare il posto a note più eleganti e coinvolgenti. Perfetta ed incredibile la bocca , con leggere e differenti sfumature. 3 bottiglie eccellenti ed emozionanti. Poi è arrivata nell’ordine una quarta bottiglia , che ci ha letteralmente entusiasmato : profumi intensi ed ancora freschi , eleganti fino a farci ricordare i migliori pinot nero; bocca fresca ed integra come un vino di 7/8 anni. Una parola solo per definire la grandezza di questo vino , con oltre 52 anni di vita : strepitoso
Da 98/100 , come raramente , molto raramente ( 2 o 3 volte in una vita ) può capitare. Valeva il viaggio in Bulgaria !!