Sicilia en Primeur 2017, cresce l’imbottigliato e la vendita delle Doc siciliane con il Nero d’Avola negli USA +72%
di Luigi Salvo
La quattordicesima edizione di Sicilia en Primeur, l’anteprima del vino siciliano promossa da Assovini Sicilia, è stata davvero bella, sia per la location che per i contenuti. Due giorni intensi il 28 e 29 aprile presso lo splendido scenario dei giardini di Radicepura, il parco di Giarre (Ct) che ospita anche il Garden Festival fino al 21 ottobre. Oltre l’assaggio di 430 etichette di 49 aziende, i temi più importanti sono stati: la sostenibilità, la tutela della biodiversità, la qualità e la promozione del territorio con la sua crescita enoturistica.
Tanti i colleghi giornalisti, oltre 100, per lo più internazionali che hanno avuto modo di conoscere vini e gli uomini che li producono, Sicilia en Primeur è sempre una bella occasione per poter degustare tutti i vini delle singole varietà in sequenza e farsi una perfetta idea dell’andamento delle produzioni.
Numeri da capogiro quest’anno, circa 10.000 bottiglie da 75 cl di vino sono stappate in cinque giorni, 50 sommelier dell’Ais al lavoro per quasi 800 calici di vino degustati ogni giorno a Radicepura, 100 partecipanti alle master class che hanno passato in rassegna i vini delle 49 aziende.
Il vino siciliano mostra una crescita significativa, non solo in termini numerici, ma soprattutto in termini qualitativi e questo è il dato che è doveroso sottolineare e che fa ben sperare per il prossimo futuro.
Francesco Ferreri, presidente Assovini: «La Sicilia è un continente del vino, questa occasione è unica per far conoscere i singoli territori che caratterizzano i nostri vini e al contempo i forti investimenti che in questo anno sono stati fatti dalle aziende nell’ottica dell’enoturismo, un fenomeno sempre più in crescita che porta valore aggiunto all’economia dell’intera regione: basti ricordare che la media di visitatori nelle cantine Assovini è di 4.000 presenze all’anno.
L’obiettivo che da qualche anno si è posto la nostra associazione è quello di far conoscere a tutto il mondo il forte legame che le nostre aziende vitivinicole hanno con il territorio di produzione. Questo l’elemento fondamentale per la qualità del prodotto finale e per la sostenibilità del paesaggio, valore aggiunto che esprimiamo sottolineando l’importanza di una viticoltura green, attenta a salvaguardare la biodiversità e a limitare gli impatti della produzione sull’ambiente».
Antonio Rallo, presidente consorzio Doc Sicilia«In controtendenza con i dati nazionali che vedono un calo dei consumi dei vini fermi, il “vigneto Sicilia”, che si assesta poco al di sotto dei 100 mila ettari vede invece la crescita del vino Doc e Igt, e proprio questa nuova denominazione ha contribuito a tale incremento, il dato significativo è che nel 2016 è cresciuta del 11,08%, un dato importante proprio considerando che le Doc nulla tolgono ai volumi imbottigliati della Igt Terre Siciliane a riprova che il vino siciliano sta andando nella direzione di un “sistema” che può fare la differenza nei mercati internazionali+».
I numeri del vino in Sicilia snocciolati nel corso della conferenza del 29 maggio:
Il “vigneto Sicilia”, che si assesta poco al di sotto dei 100 mila ettari (al 31 dicembre 2016 in schedario viticolo regionale gli ettari sono 97.906) vede come detto la crescita del vino a Doc e Igt.
Il volume imbottigliato complessivo in Sicilia delle Igt e delle Doc nel 2016 ha superato 1.700.000 ettolitri (hl 1.713.863,75).
La Doc Sicilia ha contribuito a tale incremento e oggi rappresenta il 64% dell’imbottigliato delle denominazioni siciliane. Nel quadriennio 2013-2016, (il 2013 è stato il primo anno significativo per la Doc Sicilia), le 21 Doc siciliane che hanno imbottigliato sono aumentate del 60,5% e nel 2016 hanno chiuso con 41,8 milioni di bottiglie che equivalgono a 313.788 ettolitri.
Un’indagine interna del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia stima che il Nero D’Avola Sicilia Doc, negli Usa, è cresciuto in volume nel 2016 rispetto al 2015 di circa il 72%, e anche il Grillo è cresciuto del 15,6%: un target che si è raggiunto anche grazie al fatto che il Consorzio ha investito negli Usa, dal 2014 ad oggi, circa 4 milioni di euro per la promozione.
A volere fortemente la DOC Sicilia proprio Assovini, associazione che attualmente conta 76 aziende che rappresentano l’80% del vino siciliano imbottigliato. Sono presenti in 65 paesi con 60% venduto all’estero, nell’ordine in USA, Canada, Giappone.
Sicilia en Primeur si è chiusa con una scena che ha mostrato l’unione e il fare comune dei produttori siciliani, la simpatica creazione, da parte di ognuno di loro, di una macchia con un bicchiere di vino su una tela bianca.
Ecco il video