Il vino artigianale di Live Wine 2018, i 5 vini da non perdere
di Luigi Salvo
Un gran bell’evento la quarta edizione di Live Wine, il Salone Internazionale del Vino Artigianale che si è svolto al Palazzo del Ghiaccio di Milano dal 3 al 5 marzo, presenti un gran numero di vignaioli, ben 160, e tantissimi vini interessanti, alcuni davvero emozionanti. Ideale la location, contesto elegante, ampio e luminoso che ha permesso di poter degustare al meglio grazie alla sua struttura che gode di un’acustica riposante.
La manifestazione ha visto 4.000 visitatori di cui quasi 1000 operatori (ristoranti, enoteche, sommelier professionisti e distribuzioni internazionali), 165 espositori di cui 160 cantine (25% estere) e 5 distribuzioni, circa 900 i vini in assaggio, 18 banchi dedicati al cibo di qualità artigianale, 300 giornalisti e blogger accreditati.
Gli organizzatori Christine Marzani e Lorenzo de’ Grassi: “Un’edizione notevolmente internazionale del Salone del Vino Artigianale sia in termini di espositori (con Austria, Spagna, Francia e Slovenia fortemente presenti) sia per quanto riguarda il pubblico. Ma siamo soprattutto felici della soddisfazione dei nostri espositori che è la cosa più importante per chi organizza una manifestazione di questo tipo.”
Ho assaggiato con grande interesse ed ecco 5 tra i vini che più mi hanno colpito:
Cava Reserva Particular 2007 Recaredo, gran bel vino creato dall’unione di vini prodotti con varietà xarel-lo e macabeo allevate secondo principi biologici e biodinamici. Dopo l’assemblaggio della cuvée e presa di spuma in bottiglia, la maturazione sui lieviti è stata di 117 mesi. Brillante giallo oro, inonda il naso di fiori macerati, pesca gialla e frutti esotici, agrume candito, sentori di gesso, polvere di caffè e nocciole. Assaggio ricco e cremoso, trascinante per avvolgenza e lunghezza.
Ribolla Gialla 2013 Damijan Podversic, l’allievo di Gravner produce questo vino biologico e biodinamico intenso e stupefacente, la fermentazione è sulle bucce in tini troncoconici di rovere per 60 giorni con lieviti indigeni, affinato 23 mesi in botti da 20 e 30 ettolitri, poi 6 mesi in bottiglia.
Naso ricco di fiori gialli, pesca ed albicocca, eucalipto e scorcia d’arancia, sorso pieno, lungo e balsamico.
Trebez 2013 Dario Prinčič, bianco macerato da uve Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon Blanc zona Collio in Friuli, su terreni marnosi e ricchi di arenarie. Le uve coltivate in biologico sono vinificate con fermentazione spontanea in tini aperti, 27 giorni di macerazione per Chardonnay e Sauvignon, 7 per il Pinot Grigio, il vino è poi affinato 42 mesi in botte grande. Di straordinario spessore e di gran fascino, naso di pesca gialla, cedro e arancia canditi, sensazioni pepate e di cannella, dalla bocca poliedrica e lunghissima.
Barolo Briccolina Rivetto 2012, approccio biodinamico entusiasmante per questo Barolo di Serralunga d’Alba, diraspa-pigiatura e macerazione per circa 50/60 gg., la prima parte a cappello sommerso e i restanti 30/40 giorni a cappello emerso, lieviti indigeni, fermentazione spontanea in tino di legno aperto. Fulgido rosso rubino con riflessi granati, olfatto tra sensazioni di viola, rosa passita, mora e ciliegia in confettura, chiodi di garofano e liquirizia. Assaggio che richiama il naso, ricco di energia e dimensione.
Ruster Ausbruch Essenz 1999 Triebaumer Herbert, incredibile vino dolce austriaco dal residuo zuccherino altissimo e di straordinaria acidità a quasi 20 anni dalla vendemmia. Nel bicchiere ambrato luminosissimo, olfatto sfaccettato tra frutta secca ed una moltitudine di frutta a polpa bianca e gialla candite, agrumi, incenso, poi spezie e miele, bocca opulenta e rifrnescante. Sontuoso!