Rosso di Federica 2014 Cantina Marilina, Nero d’Avola identitario
di Luigi Salvo
Un antico detto recita, “La vita è troppo breve per bere vini mediocri”. La vera fortuna è, oltre che berne di buoni, assaggiarne che riescano ad emozionare per raggiunge la massima piacevolezza del gusto. La siciliana Cantina Marilina si trova in Val di Noto in provincia di
Siracusa, un progetto che oggi consta di 35 ettari vitati. Angelo Paternò, enologo di grande esperienza, dopo aver svolto la sua professione in grandi aziende, prima in Emilia Romagna per dieci anni, poi in Puglia per altri otto, torna nella sua Sicilia ad Agrigento in un’altra grande realtà dove per dieci anni è direttore tecnico, poi prosegue il suo percorso isolano con altri cinque anni nel palermitano.
Dopo quarant’anni di intensa attività nel produrre il vino degli altri, il suo desiderio è produrre finalmente i suoi vini, vini identitari, dal forte legame con il territorio e con processo naturale dei cicli vitali, senza forzatura alcuna.

Così nel 2001 si innamora della Val di Noto, non solo per la bellezza dei luoghi, ma soprattutto per il suo profilo pedoclimatico. Concretizza le sue idee con la figlia Marilina, che dà anche il nome al brand aziendale.
I vini nascono su terreni bianchi calcarei, i vitigni utilizzati, Nero d’Avola, Moscato e Grecanico, ogni intervento nei vini è minimalista, la vigna è condotta in regime biologico con il solo utilizzo di zolfo e rame, la raccolta delle uve è manuale, e le fermentazioni dei mosti spontanee.
Come ama dire Angelo Paternò i vini di Cantina Marilina nascono secondo coscienza, ma anche secondo conoscenza e scienza.

Rosso di Federica 2014
Nasce da uve Nero d’Avola allevate ad alberello a Noto in Contrada San Lorenzo-Baracchino, vinificate in vasche di cemento, affinate in vasca per 12 mesi, e poi in legno per 36 mesi. Dedicato a Federica, la piccola di casa, è prodotto in sole 2000 bottiglie confezionate manualmente.
Già dal colore nel bicchiere mostra la sua personalità, dal cuore rubino con leggere sfumature granato, è trasparente e luminoso.
Il naso è una girandola di sensazioni che riportano il vitigno principe siciliano al suo giusto spessore, si svela con il floreale di viola, e inonda con una vera fontana aromatica fruttata di ciliegia nera, amarena e prugna sotto spirito, chiodi di garofano e note balsamiche, le note di cioccolato, liquirizia, percezioni minerali di grafite e vaniglia non prevaricano mai il frutto vivido che resta in primo piano.
Il sorso fa vibrare, non solo per il percorso piacevolmente tannico, ma per l’equilibrio sensoriale tra il calore e la mirabile freschezza, leggiadro e mai pesante, ha la chiusura di beva che è una scia lunghissima tra frutti, spezie dolci e piccanti.