Un bianco sorprendente dal vitigno Guardavalle
di Roberto Gatti
Per chi si occupa di vino da quasi 30 anni è di indubbia soddisfazione andare alla ricerca di vitigni autoctoni minori e/o semisconosciuti, provarne i vini che si ottengono e, se degni di nota, scriverne in modo da portarli all’attenzione di un vasto pubblico di appassionati. Cosi’ è stato tanti anni fa per lo Schioppettino di Prepotto, per la Tintilia del Molise, per il Pecorino, per il Tuccanese, per la Grisola solo per citare i primi che mi vengono in mente.
Questo di oggi è il vitigno Guardavalle, originario della Calabria, zona Cirò marina, l’azienda che lo produce è : Azienda Santa Venere in Località Voltagrande Cirò.
Altro aspetto estremamente positivo è che questo bianco annata 2012 viene prodotto con uve a coltivazione biologica.
Vescovado Santa Venere 2012
Nel bicchiere si manifesta di un giallo paglierino di media intensità, al naso è intenso, impeccabile di buona qualità, con note agrumate e di litchi fresche e gradevoli.
In bocca è sapido (la vicinanza al mare si percepisce), agrumato, fresco, si apre a meraviglia nel centro bocca e sprigiona tutta la sua intensità e piacevolezza, lungo nel finale di bocca.
Degustato alla cieca lo avrei collocato in zona Friuli Venezia Giulia o in altre regioni del Nord Italia, talmente era fresco, gradevole ed invitante, oltre che di grande qualità.
Un vino da classificare ottimo/Eccellente che mi ha veramente stupito per la sua freschezza, integrità, intensità e piacevolezza di beva, facendomi riconfermare ancora una volta che la Calabria è una gran terra per dei grandi vini.
Chapeau !!