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Dalla vendemmia italiana 2013 stanno nascendo ottimi bianchi

novembre 30, 2013

vendemmia 2013 homedi Massimiliano Barbera
Poteva essere un’ottima annata per il vino italiano sia per quantità che per qualità secondo le prime valutazioni di Assoenologi, l’organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo. A vendemmia ultimata, si può, invece, affermare che la quantità di vino prodotto è stata superiore a quella dello scorso anno, mentre dal punto di vista qualitativo se è stata ottima per i vini bianchi, qualche perplessità bisogna sottolineare sulle varietà a bacca rossa, vendemmiate all’inizio di ottobre, causata dalle precipitazioni che si sono riversate su tutta la penisola.

I tempi di raccolta, rimandati di 10/15 giorni nel Centro Nord e di 7/10 giorni nel Sud e nelle Isole a causa di un andamento climatico che ha portato ad una maturazione lenta delle uve rispetto alla scorsa vendemmia, hanno consentito, comunque, l’accumulo di positive sostanze aromatiche nelle uve a bacca bianca e polifenoliche in quelle a bacca rossa che stanno alla base della qualità del vino.
Ma anche una generalizzata concentrazione zuccherina inferiore all’anno scorso e un’acidità più sostenuta hanno fatto rientrare il periodo vendemmiale della media storica. Si torna, dunque, alla normalità archiviando l’annata 2012 come la vendemmia più scarsa degli ultimi cinquanta anni sotto l’aspetto quali-quantitativo.

Attraverso i dati definitivi che ogni anno vengono diramati dalla stessa organizzazione professionale emergono i numeri che hanno caratterizzato il risultato produttivo della vendemmia 2013.
Saranno dunque compresi tra i 47 e i 48 milioni, gli ettolitri di vino prodotti in ambito nazionale rispetto ai 41,1 milioni dello scorso anno (+15 per cento) che verrà ricordato come quello dei cicloni accompagnato da caldo e siccità.

vendemmia sicilia 2

In Sicilia, grazie al buon andamento climatico decorso durante tutto l’anno, con piogge abbondanti nel periodo invernale e con adeguate temperature durante quello primaverile ed estivo, si registra un aumento della produzione del 30 per cento rispetto alla vendemmia 2012 con una produzione di oltre 6 milioni e 750 mila ettolitri di vini e mosti.
Pertanto, la qualità vini prodotti si stima complessivamente buona, con diverse punte di eccellenza. La Sicilia si conferma, perciò, una terra dove è possibile produrre vino nel rispetto dei principi della sostenibilità.

Il settore vitivinicolo siciliano si conferma, pertanto, uno dei settori economici più importanti dell’Isola che in questi anni ha visto una crescita sul piano qualitativo, grazie allo sforzo fatto dai produttori vitivinicoli nel portare innovazione nelle aziende.
Non sono mancate anche le iniziative di supporto dirette alla promozione, comunicazione e ricerca scientifica, messe in atto dagli enti di ricerca, i quali, grazie a progetti orizzontali riguardanti tutta la filiera e in linea con la politica del “Born in Sicily” del Governo regionale, hanno fatto sì che il vino siciliano, con una forte identità regionale, potesse riscuotere sempre maggiori consensi sui mercati nazionali e internazionali, offrendo prodotti nuovi e graditi ai consumatori.

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