Gli alberelli di pantelleria eletti a patrimonio mondiale dell’Unesco
di Luigi Salvo
L’alberello pantesco trionfa. Dopo quattro anni di lungo iter la vite ad alberello di uve Zibibbo è stata inserita nel prestigioso elenco dei Patrimoni Culturali dell’Umanità. La coltivazione dell’isola di Pantelleria è la prima pratica agricola riconosciuta patrimonio dell’Unesco ed è stata votata dalla commissione riunita a Parigi all’unanimità.
Quanti di voi in giro per la splendida Pantelleria, magari in primavera, hanno ammirato lo splendido paesaggio verde che offrono questi vigneti, un mirabile contrasto con blu del mare verso il quale degradano. L’Unesco, nell’iscrivere la pratica della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, ha riconosciuto come questo elemento, oltre a svolgere una significativa funzione economica, essendo le uve ricavate da questi vigneti materia prima per la vinificazione del pregiato Zibibbo di Pantelleria, assolva ad una importante funzione sociale, essendo un elemento identitario che rappresenta la cultura e la storia degli isolani.
La coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria è una tipologia tradizionale di allevamento della vite basato sulla creazione di buche di terreno profonde circa 20 centimetri con i piccoli alberelli posti all’interno, questo ha il duplice scopo di ripararli dal forte vento e di poter carpire più facilmente le scarse risorse idriche presenti nel terreno.
La coltivazione della vite sull’isola ha, infatti, modellato nel tempo il paesaggio, realizzando uno dei contesti agricoli più suggestivi al mondo. L‘alberello è il risultato straordinario di un’agricoltura che, assecondando la natura, ha saputo realizzare un primato d’eccellenza viticola, studiata ed ammirata in tutto il mondo.
Quest’importante riconoscimento, sono sicuro, non potrà che far crescere in termini qualitativi la produzione vinicola pantesca che già si distingue per la sua assoluta unicità.