Bianca di Valguarnera Duca di Salaparuta in verticale, il 2003 è un millesimo sontuoso
di Luigi Salvo
Lei è la Duchessa, così la chiama chi l’ha sempre bevuta sin dal millesimo 1987 anno della sua nascita. Il Bianca di Valguarnera di Duca di Salaparuta è l’inzolia apripista dei grandi bianchi maturati in rovere, vino che in tutti questi anni è riuscito a mantenere un invidiabile continuità nella sua filosofia produttiva.
Allora, la produzione siciliana di vino bianco era in maggior parte vino sfuso, poche bottiglie di qualità e quasi tutte di pronta beva, già alla sua prima uscita la sua essenza era spiazzante dato che puntava al lungo invecchiamento e lo faceva per di più attraverso un’uva autoctona, proporre un bianco sul mercato a quasi tre anni dalla vendemmia era davvero un azzardo.
La verticale di sei annate (’97-’03 -’07 -’10 -’13 -’15) che ho messo in cantiere per Ais Palermo con la collaborazione di Maria Franca Todaro (responsabile eventi Duca di Salaparuta) e l’enotecnico di Duca Giuseppe Spagnuolo, ha messo in luce un bianco dal carattere unico ed inconfondibile, con l’annata 2003 davvero stratosferica.
Le uve inzolia che compongono il vino nascono a 300 metri s.l.m. da alberelli messi a dimora su un terreno argilloso-calcareo della Sicilia centro-occidentale nel comune di Salemi.
La raccolta manuale e la pressatura soffice fanno da preludio alla lenta fermentazione in barriques di rovere.
Bianca di Valguarnera rimane a contatto dei suoi lieviti in barriques per almeno otto mesi.
Dopo l’imbottigliato, tutte le annate, sostano almeno dodici mesi in cantina per lo sviluppo del bouquet.
Bianca di Valguarnera 1997
Nel bicchiere a 19 anni dalla vendemmia sorprende non per il colore giallo ambrato, ma per la sua grandissima luminosità, il quadro olfattivo, in oltre mezz’ora di olfazione, è un susseguirsi di sensazioni, le note fumè si mischiano mirabilmente ai fiori appassiti, alla mela cotogna sotto spirito, al caleidoscopio di spezie dolci, alle sensazioni di mandorla e le note balsamiche.
Il sorso è pieno, vivo, d’adeguata freschezza, la lunga persistenza è perfettamente corrispondente al registro olfattivo, ancora perfettamente godibile. 91/100
Bianca di Valguarnera 2003
E’ lei la vera Duchessa della serata, un millesimo sontuoso. Nel bicchiere il fulgido oro è lo specchio del suo perfetto stato di grazia. Naso di grandissima finezza ed eleganza, spazia dalle note floreali di acacia e ginestra, alla frutta matura, pesca gialla, mango, mela cotogna, alle fantastiche sensazioni agrumate, poi anice stellato e dolci percezioni speziate e balsamiche. Bocca da fuoriclasse, ampia, piena e di lunghissima persistenza. 95/100
Bianca di Valguarnera 2007
Altra annata sugli scudi, nel bicchiere splendente colore giallo dorato vivo e luminoso, olfatto intenso di frutta matura, pesca gialla, albicocca, note agrumate e speziate, vaniglia e nocciola tostata.
Mostra in bocca gran carattere, sfodera un’importante vena acida ed una lunga persistenza riccamente sapida. 92/100
Bianca di Valguarnera 2010
Il colore paglierino di gran luminosità con lievi riflessi dorati fa da preludio al naso sfaccettato, floreale di biancospino, frutta fresca, pesca e mango, percezioni di noce moscata, di tabacco biondo, mandorle tostate e balsamicità.
Bocca dritta giocata su note fresche e sapide con lunghi ritorni fruttati e vanigliati. 89/100
Bianca di Valguarnera 2013
Ha luce paglierina con riflessi verdolini, è accattivante con il suo naso floreale di zagara, gelsomino e ginestra, è ricco di note fruttate giovani a polpa bianca, vaniglia e nocciole tostate.
Il sorso verticale è acidico ma di piena palatabilità, e di lunga persistenza. 90/100
Bianca di Valguarnera 2015
Annata prelevata dalla barrique di affinamento esclusivamente per la degustazione, pur essendo ancora in fase embrionale mostra grandissime potenzialità, dal colore verdolino ha naso di fresco frutto e di note speziate. Bocca già accattivante, si farà. n.g.