E’ morto Paolo Rossi, il mito del mondiale di Spagna 1982, che amava il suo vino rosso di Toscana
di Luigi Salvo
Ci ha lasciati Paolo Rossi a 64 anni, l’eroe del mondiale 1982 sconfitto da un male incurabile. Dell’Italia di Zoff e Bearzot, Pablito ne fu l’anima vincente, un centravanti da area di rigore inesorabile che finalizzava in gol le azioni di una squadra dinamica. Conclusa la carriera di calciatore si è dedicato al ruolo di opinionista in tv, ed anche alla sua azienda agrituristica toscana Poggio Cennina dove, oltre all’accoglienza, ha portato avanti la coltivazione dei vigneti.
Insieme a Luigi Pelaggi ha dato vita alla produzione del Toscana Igt Rosso Poggio Cennina, avvalendosi del know-how di Rocca delle Macìe la storica azienda chiantigiana di proprietà della famiglia Zingarelli.
Pablito è stato il simbolo di un 1982 indimenticabile, vuoi per i miei 18 anni, vuoi per gli esami di maturità, e soprattutto per i suoi gol indimenticabili di un giugno fantastico tra i libri di scuola ed i festeggiamenti serali in moto con le bandiere tricolori.
Lo voglio ricordare, oltre che per i suoi splendidi gol, anche per l’impegno della seconda parte della sua vita, la produzione del suo vino da uve sangiovese, con piccole percentuali di cabernet sauvignon e merlot. L’ho assaggiato la primavera scorsa e mi è davvero piaciuto, il rosso di Poggio Cennina 2015, che nasce in Val D’Ambra nel cuore delle colline che vanno a lambire la Valle Superiore dell’Arno, su terreno ricco di sabbie argillose plioceniche in coltivazione biologica, e che matura un anno in botti di rovere.
Semplice e non cervellotico, proprio come il compianto campione di Prato, nel bicchiere si è svelato franco e di personalità, il naso di more e mirtilli, sensazioni mentolate e resinose, liquirizia, e note balsamiche. Sorso efficace con freschezza del frutto, tannino nobile e lunga chiusura speziata.
Ciao grande campione!!