Il ricordo di Salvo Di Bella, un leader naturale
di Luigi Salvo
Salvo ci ha lasciati, mancherà a tutti coloro che lo hanno conosciuto, mancherà per la sua grande lealtà, il suo essere autoironico, il suo senso di condivisione, la sua umiltà, la sua eleganza, il suo sorriso contagioso. Salvo mi mancherà per la sua amicizia, per la grande stima che avevamo l’uno per l’altro, ci ha fatto conoscere l’Associazione Italiana Sommelier, la casa comune di chi ama il vino e cerca di comprenderlo meglio, poi una sorta di feeling speciale si è sviluppato tra di noi, una stima reciproca che si è trasformata in amicizia.
Negli ultimi cinque anni, ovvero da quando aveva lasciato il campo della moda nel quale era stato un imprenditore di rilievo, e si era tuffato a capofitto nel mondo del vino, abbiamo iniziato un virtuoso percorso insieme fatto di mille idee per le aziende per le quali collaborava.
La mattina il telefono squillava e Salvo dalla sua macchina esordiva “Beddu”, e li iniziava lo scambio sulle cose da fare, tra una chiacchera e l’altra un’ora passava così velocemente da non accorgersene.
Salvo era un uomo elegante dentro e fuori, mai una parola che denigrasse qualcuno, critico con se stesso e le situazioni, sempre allo scopo di migliorarle, calamitava attenzione attorno a se, era uno che metteva sempre la faccia in quello che faceva
Salvo sprizzava simpatia da tutti i pori, umile, ma consapevole delle sue enormi potenzialità che sminuiva davanti agli altri, ma che metteva in pratica sul campo.
Un esempio, ricordo a Roma, un paio di anni fa, sulla terrazza dei Fori Imperiali al banco d’assaggio tra le aziende premiate al Concours Mondial, il desk della sua azienda era zeppo di persone in fila per assaggiare il suo vino, c’erano centinaia di vini di altissimo livello, il suo non era certo un vino più buono degli altri, ma era lui che riusciva ad attirare le persone, a renderle partecipi di un’emozione raccontandola.
Insieme anche per l’ultimo suo evento pubblico tre mesi fa, nel quale, in due ore di talk, come solo lui riusciva a fare, aveva catalizzato l’attenzione di un folto pubblico per il suo amato Cerasuolo di Vittoria.
Salvo era un esempio di coraggio e determinazione, di entusiasmo e di forza, di grinta ed allegria, di generosità e altruismo.
Salvo era un leder naturale, uno che non aveva bisogno di apparire perché era.
Salvo era un amico!