“Cecile”, il bianco macerato di Cantina Marilina che emoziona
di Luigi Salvo
Cantina Marilina è una bella realtà della Val di Noto in provincia di Siracusa, un progetto di 35 ettari vitati dettato dalla conoscenza e dall’esperienza del enologo Angelo Paternò e dalla creatività della figlia Marilina. I loro interessanti vini, che in questi anni ho avuto modo di assaggiare, sono intimamente legati al territorio produttivo ricco di terreni bianchi calcarei, ed al processo naturale dei cicli vitali. Ogni intervento nei vini è minimalista, li ottengono con trattamenti in vigna solo con zolfo e rame, raccolta manuale delle uve e fermentazioni spontanee.
Cecile joie de vivre è l’ultimo nato in casa Cantina Marilina, un vino che racconta in etichetta e nel bicchiere il grande amore del nonno Angelo per la sua prima nipotina, la piccola Cecilia. È un Orange Wine, ossia un bianco macerato che nasce da un procedimento attento e complesso, frutto dell’esperienza di Angelo Paternò, un’espressione di moscato bianco di grande struttura affinato per ben tre anni.
Marilina e Angelo Paternò
I vini bianchi macerati sono un’antica tradizione contadina che era quasi sparita del tutto con i procedimenti moderni di cantina che permettono di eliminare le bucce immediatamente, una tradizione che si ritrovava in Georgia, ma anche in Italia, per lo più nelle campagne friulane.
Questo procedimento, fino a una ventina di anni fa quasi del tutto abbandonato, è stato sapientemente recuperato da esperti viticoltori e negli ultimi anni a poco a poco è diventato di gran moda.
Abbiamo così assistito al proliferare di vini bianchi macerati dalle caratteristiche assolutamente insignificanti, a volte addirittura improbabili, la moda e il desiderio di ottenere un bouquet più ampio e complesso ha spinto tanti avventurieri, senza le dovute conoscenze della tecnica di vinificazione con macerazione prolungata, a cimentarsi con risultati mediocri che hanno creato grande confusione attorno a questi prodotti particolari.
Ho assaggiato questo orange wine Cecile ed è un vino che emoziona. Proviene dal vigneto in Contrada San Lorenzo nel comune di Noto, le uve moscato bianco sono raccolte tardivamente, macerate per 18 ore e fermentate in barriques, il vino è poi affinato 28 mesi sempre in barriques e 6 in bottiglia.
Semplice e bella l’etichetta disegnata dall’illustratrice Rosa Cerruto nella quale il visetto della bimba Cecilia appare tra i grappoli di uva moscato.
Per Cantina Marilina è un vino prezioso, un moscato bianco tardivo, macerato e affinato per sfidare il tempo, libero e vitale, che racconta della gioia di vivere come la bimba a cui è stato dedicato. In esso racchiude l’amore e la tenerezza, insieme alla tecnica per realizzarlo e al territorio da cui proviene, fino al lavoro delle persone che con dedizione lo hanno realizzato.
L’assaggio:
Imbottigliato direttamente dalla barrique, pur non essendo ne chiarificato ne filtrato è cristallino ed ha un luminoso giallo ambrato. Bellissimo il naso, dalle chiare sensazione di gelsomino, pera e albicocca matura, alle note agrumate, d’erbe aromatiche, origano, salvia e acqua marina, fino a raggiungere suggestioni di sandalo, cera d’api, iodio, roccia, e mandorle tostate.
Sorso dinamico, succoso, caratterizzato da una sinuosa trama tannica di grande eleganza, e bella sapidità, con un lungo finale aromatico.
Conclusioni:
Dopo un’ora nel bicchiere si arricchisce e complessa ulteriormente. L’ho spillato con il Coravin per poterlo riassaggiare, perché sicuro che con il passare del tempo in bottiglia potrà donare ulteriori caratteristiche di pregio.
Vino che resta nella memoria come una chiara espressione di ricchezza della sapiente declinazione dei bianchi macerati.
Provatelo in abbinamento con tutto, o gustatelo da solo.