Omaggio a Diego Planeta, intitolata a lui la “Vigna del Gallo”
di Luigi Salvo
Un anno fa scompariva il Cav. Diego Planeta, colui il quale ha contribuito più di ogni altro alla rinascita del vino siciliano. Martedì 21 settembre, all’Orto Botanico di Palermo, la famiglia Planeta, il Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia, l’Università degli Studi di Palermo con il
Sistema museale di ateneo, l’Orto Botanico di Palermo e l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio hanno intitolato a lui la “Vigna del Gallo” dell’Orto Botanico.
La vigna, testimonianza della biodiversità dell’isola, in uno spazio di 200 mt. quadrati custodisce 95 viti di vitigni autoctoni, patrimonio inestimabile della viticoltura siciliana, tra questi Grillo, Nero d’Avola, Frappato, Perricone, Catarratto, Inzolia e vitigni reliquia Prunella, Muscaredda, Corinto bianco, Cutrera, Zuccaratu, Visparola.

“Diego Planeta è stato senza dubbio il punto di riferimento per la viticoltura siciliana – commenta Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia–. Siamo emozionati nel rendergli omaggio intitolando a lui la “Vigna del Gallo”, un progetto che racchiude l’amore che il Cav. Planeta ha sempre portato per il nostro vino e per l’agricoltura, vissuta come strumento di riscatto sociale e di progresso. Questa vigna, che ospitale varietà autoctone siciliane, testimonia l’importanza che da sempre attribuiamo alla conservazione della biodiversità nella nostra Isola.
Mi piace pensare che tra i suoi filari si possano ogni giorno ritrovare quei valori di ricerca, innovazione, cura per l’ambiente che Diego Planeta, uomo poliedrico e visionario, ci ha insegnato a rispettare e coltivare. Senza di lui il vino siciliano non avrebbe mai raggiunto la qualità e la competitività che oggi può orgogliosamente mostrare in tutto il mondo”.

“Siamo onorati di essere qui oggi – commenta Francesca Planeta a nome della famiglia – e ricordare nostro padre. L’Orto Botanico di Palermo è un luogo magico, che racchiude in sé l’amore che tutti noi portiamo verso la Sicilia e la sua incredibile biodiversità e ricchezza culturale. Mio padre è stato un innovatore, un uomo di grande cultura che tanto ha fatto per il nostro territorio: non posso quindi che esprimere tutta la nostra gratitudine nei confronti del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e del presidente Antonio Rallo, dell’Università degli Studi di Palermo e di tutte le nostre Istituzioni per aver scelto di intitolare a lui la Vigna del Gallo.
Tra i suoi filari rivivrà per sempre la sua passione per il nostro vino e passeggiando per l’Orto Botanico avremo modo di ricordarlo ogni giorno”.