Nutaru, il Frappato in due versioni Metodo Classico di Avide
di Luigi Salvo
Sono tante le bollicine prodotte in questi ultimi anni dalle aziende siciliane, il nuovo spumante di Avide, del comprensorio ragusano, si caratterizza per l’uva dal quale trae origine, il Frappato che si declina in due versioni, una brut blanc de noir ed una rosè.
Il Metodo Classico si chiama “Nutaru”, ultimo nato in azienda, racconta la storia di una cantina che è vissuta sulle tradizioni notarili di atti, pensato e studiato già sin dal 2008 è ottenuto da Frappato, uva fresca ed affascinante, che denota un buon rapporto acidità, concentrazione zuccherina, struttura e semi-aromaticità ed è per certi versi sorprendente.
Avide, che ha Marco Calcaterra quale direttore e agronomo, lo produce con vinificazioni in bianco con permanenza sulle bucce e macerazione di 36 ore circa per quanto riguarda il Rosè, successivamente al tiraggio, la permanenza è di 24 mesi sui lieviti.
Le due etichette sono state dedicate, il Rosè al primo notaio di famiglia “Francesco De Stefano” che acquistò nel lontano 1882 il primo vigneto su cui con mezzadria si portava a frutto il lavoro, ed il Brut al notaio Giovanni Demostene, motore della “moderna” cantina Avide.
Ho assaggiato entrambi le versioni, interessanti nelle loro diverse le sfaccettature.
Avide Nutaru Metodo Classico Frappato Brut Giovanni Demostene
La sua luminosa presenza nel bicchiere giallo paglierino carico e la fine carbonica invoglia già all’assaggio. Accattivante il naso pieno di note di panificazione, agrumate e di albicocca, la beva è piena, il tratto gustativo acido e sapido è di buona persistenza con ritorni olfattivi piacevoli.
Avide Nutaru Metodo Classico Frappato Rosè Francesco De Stefano
Colore davvero particolare, buccia di cipolla brillante, olfatto variegato tra note di crosta di pane, ribes, ciliegie e lievi sentori di nocciole. Particolarmente godibile in bocca per la sua spina acido-sapida, l’eleganza ed il volume gustativo. Ben riuscito.