Le emozioni del Susumaniello Sum Torre Guaceto 2003
di Luigi Salvo
Ci sono vini che conservi a lungo in cantina, ogni tanto ricordi quella tale bottiglia, dove l’hai riposta e tra te e te pensi “ sono passati quasi 12 anni che sta li ad affinare è arrivato il momento di aprirla”, così una sera ti decidi e partono le emozioni. Il vino in questione, il Susumaniello Sum Torre Guaceto 2003 mi fu gentilmente regalato a Bari da cari amici sommelier pugliesi in occasione di una mia trasferta per condurre un master classs sul Nero d’Avola.
Emozioni dicevo, emozioni che vini così unici e diversi riescono a dare. Il Susumaniello uva dalle probabili origini dalmate, prende campo nella zona dell’alto brindisino per poi diffondersi nella zona dell’alto Salento, il suo particolare nome deriva dalle sue naturali caratteristiche, il vitigno, specialmente nei primi 10 di vita è molto produttivo si carica in modo cospicuo di grappoli d’uva, da qui il detto popolare “carico come un somarello”.
Era utilizzato maggiormente in uvaggio con altre varietà della zona, allevato invece con basse rese per ettaro, privilegiando terreni calcareo argillosi, è riuscito a dare vini unici e particolari.
Il bel progetto dei Racemi di Gregory Perrucci di valorizzare il vigneto Puglia e i suoi vitigni autoctoni, vede nel Sum Susumaniello 2003 di Torre Guaceto un’ emozionante espressione. L’uva è prodotta da vigne di circa 45 anni allevate ad alberello nella splendida riserva naturale di Torre Guaceto su terra rossa sabbiosa mediamente profonda poggiata su strati di roccia calcarea. Il metodo produttivo prevede fermentazione in acciaio termocondizionato ed affinato per almeno 2 mesi in botti grandi.
Ad oltre 13 anni dalla vendemmia, il Sum Torre Guaceto Susumaniello 2003 si mostrerà ancora di grande interesse? Assolutamente si, sarà anche che la bottiglia è stata conservata in modo ottimale, dopo circa una mezzoretta passata nel bicchiere il vino è addirittura strepitoso.
Il colore perfettamente integro, vivo, lucente, dal cuore rubino con note granato, il naso è un susseguirsi di confettura di ribes, more di gelso, humus, erbe officinali, grafite, e pout pourri di spezie. Particolare nella progressione gustativa è davvero sostanzioso, dal tannino levigato, con un’acidità sorprendente ed una lunghezza gustativa di livello.
Emozioni, appunto!