Vai al contenuto

Vendemmia manuale o meccanica?

settembre 15, 2012

di Vincenzo Bonomo
La legittima ricerca di un costo di produzione inferiore per i viticoltori è un buon motivo per approfondire il discorso della vendemmia meccanica. La vendemmia è tuttora eseguita principalmente a mano, generalmente vi è una parziale meccanizzazione che cerca di eliminare o abbreviare i tempi morti come il trasporto dell’uva fuori dal vigneto. La meccanizzazione della raccolta dell’uva da vino, con l’utilizzo della vendemmiatrice è entrata da diversi anni in Italia. Alcuni produttori però non sono d’accordo sul suo utilizzo e si preoccupano che l’applicazione di questa tipologia di vendemmia possa alterare la qualità del vino.

Nell’ottica di una produzione vitivinicola che punta alla qualità appare sempre più importante riuscire a vinificare partendo da uve in perfette condizioni sia per maturazione sia per pulizia. Questo non risulta sempre possibile, in particolare quando viene utilizzatala raccolta meccanica così importante per la tempestività e la produttività delle operazioni .Uno dei problemi principali della vendemmia meccanica risulta quello della peggiore qualità delle uve raccolte con un decremento qualitativo del prodotto di partenza.

Tra i principali motivi di decremento qualitativo del prodotto di partenza, la presenza di materiali estranei come frammenti di foglie e tralci, piccioli, pezzi di corteccia che possono contribuire al profilo sensoriale dei vini prodotti.
Ammostamento e ossidazioni: con la vendemmia meccanica, rispetto a quella manuale, si ha una maggiore fuoriuscita di mosto dagli acini, sia in seguito al loro distacco dal raspo, sia a causa dei possibili schiacciamenti subiti durante la raccolta. Il mosto così formato si espone a dei fenomeni ossidativi  che sono i responsabili del decremento del potenziale polifenolico; inoltre l’ammostamento precoce, ancora in fase di raccolta e soprattutto in presenza di alte temperature, può favorire la crescita della flora fungina spontanea non sempre gradita a causa della possibilità di conferire al vino dei difetti organolettici.
Importante anche la presenza percentuale di uve a scarsa maturazione.

Nei vigneti italiani l’introduzione della vendemmiatrice è ostacolata da diverse situazioni: la forte pendenza degli appezzamenti, l’esistenza di terrazzamenti, la mancanza di strade d’accesso poderali, l’ampiezza limitata delle superfici vitate nelle aziende, la frammentazione particellare, l’esistenza di forme di allevamento non adatte, la disposizione dei tralci, l’altezza dei ceppi, l’altezza e la tipologia di palificazione presente nel vigneto, la presenza di varietà con acini resistenti al distacco dal pedicello, l’esistenza di vitigni con bacche sensibili alla rottura che perdono mosto durante lo scuotimento.

È chiaro che la produttività del vigneto ha la sua importanza: la macchina non è conveniente su particelle a bassa resa, nelle quali la rottura delle bacche e le perdite di mosto sono più elevate.
I risultati dipendono ovviamente dal tipo di macchina, dal tipo di scuotimento presente sulla macchina (orizzontale o verticale), dal vitigno e dalla velocità di lavoro.
La vendemmia manuale consente di effettuare raccolte scalari per raccogliere i grappoli più maturi e di praticare la scelta dell’uva in particolare riguardo lo stato sanitario. La scelta della vendemmia manuale o meccanica è in relazione al tipo di vino che si può produrre. E’ chiaro che un vino di qualità, ben pagato, esige che i grappoli arrivino interi in cantina.
La vendemmia meccanica limita la possibilità di scelta delle tecnologie di vinificazione che sono fondamentali per le caratteristiche organolettiche delle diverse tipologie di vino. Si ha quindi un’omogeneizzazione qualitativa che può andar bene per prodotti di massa, ma non per i grandi vini millesimati.

La vendemmia manuale ha un costo triplo rispetto a quella meccanica. Laddove il prezzo basso è fondamentale per la vendita dell’uva, la macchina trova il suo spazio ideale. Vi è chi sostiene che non sempre la degustazione riesce a distinguere un vino proveniente da uve raccolte a macchina da quello ottenuto da uve vendemmiate manualmente. Il giudizio non deve essere pertanto basato su sentimentalismi riguardo il tipo di raccolta. In effetti, la raccolta manuale sta diventando un argomento di marketing, poiché rappresenta la tradizione e l’immagine. Vi è chi menziona in etichetta la vendemmia manuale gettando discredito sul vino “meccanico”. Il vino “fatto a mano” gode ancora di un richiamo presso il consumatore.

Resta comunque il fatto che il tempo gioca a favore della vendemmiatrice per una serie di ragioni.
È pertanto auspicabile che gli inventori dedichino più spazio alle ricerche su queste macchine, al fine di realizzare il sogno d’ogni viticoltore ed enologo: il rispetto dell’acino e il distacco del grappolo intero.

6 commenti leave one →
  1. Riccardo R. permalink
    settembre 16, 2012 10:50 PM

    Gentile Sig. Bonomo quindi lei predilige in definitiva la meccanizxazione?

    • settembre 18, 2012 10:32 am

      Salve Sig. Riccardo,
      secondo me la vendemmia meccanica va scelta in alternativa a quella manuale in base al vino che si deve produrre. Purtroppo in zone dove l’uva viene pagata con prezzi ridicoli (30 – 40 € al quintale), diciamo che il produttore è costretto alla vendemmia meccanica per poter rientrare nel suo budget di spese di produzione. Le vendemmiatrici trainate o semoventi che siano, producono sempre un ammostamento dell’uva e bisogna trovare un sistema innovativo che permette di anticipare la protezione del mosto libero già durante il trasporto dal campo.
      Le faccio un esempio di un tipico prodotto italiano, lo spumante. Due zone di produzione completamente diverse, la Franciacorta e il Prosecco. Il Prosecco proviene da grandi rese per ettaro, principalmente vendemmiato a macchina ed il prodotto finale in bottiglia oscilla dai 3 ai 5 €. Mentre in Franciacorta le rese sono molto più basse, le uve sono principalmente vendemmiate a mano ed il prodotto finale in bottiglia oscilla dai 10 ai 50 €. In conclusione la vendemmia meccanica è ideale per ottenere dei prodotti finali a costi contenuti.
      Comunque la vendemmia meccanica, se correttamente gestita, permette di ottenere ottimi risultati sotto il profilo qualitativo, tecnologico ed economico.

  2. Fabiana livigni permalink
    settembre 23, 2012 4:55 am

    Ho letto con grande interesse l’argomento e mi chiedevo, Da che estensione e e’ consigliabile usare la vendemmia meccanica e quanto costa una vendemmiatrice non troppo grande?

    • settembre 26, 2012 11:18 am

      Save Fabiana,
      la vendemmiatrice può operare anche su appezzamenti molto piccoli, anche di 1000 mq. Per vendemmiare un Ha mediamente occorrono circa 3 – 3,5 ore ma se le vigne sono in collina, la macchina riduce la sua capacità operativa e quindi occorre più tempo.
      Solo che il vigneto deve soddisfare delle condizioni tecnologiche adatte alla vendemmiatrice, come la tipologia di palificazione impiegata e lo spazio di testata dei filare per far svoltare la macchina. La lunghezza dei filari incide molto sulla capacità lavorativa dovuta ai tempi di svolta e scarico della macchina.
      I prezzi delle vendemmiatrici cambiano da marca e modello e tipologia di scuotimento impiegato. Una vendemmiatrice trainata azionata da una trattrice di 70 – 90 CV costa tra € 60 – 80.000, mentre una vendemmiatrice semovente, come quella della foto dell’articolo, costa intorno € 140 – 170.000.

  3. Maggio 29, 2013 4:33 am

    Ottimo articolo, ne faro’ un punto di riferimento, chissa’ che quanto letto non possa aiutare anche me.

  4. Donato Pasqualicchio permalink
    luglio 25, 2013 5:17 PM

    Due modi di lavorare:
    Una azienda meccanizzata, dalla potatura alla vendemmia, con un risparmio di manodopera enorme con una produzione altamente inguinata.
    Una azienda delle stesse dimensioni con lavori tutti a mano con metodi di produzione biologica elminando tutti i trattamenti di veleni e pesticidi producendo un vino completamente biologico e sicura antigrandine.
    Quale di questi due modi di lavorare sciegliereste

Lascia un commento