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Tappo antirabbocco dell’olio, incredibili le dichiarazioni del vicepresidente nazionale confcommercio

dicembre 2, 2014

rabbocco  oliodi Luigi Salvo
Da tempo la presenza in taluni ristoranti al tavolo di bottiglie di olio unte, con l’etichetta intrisa e scolorita che ha perso ogni decoro è un malcostume figlio della pratica del rabbocco, una vera truffa ai danni del consumatore che si trova in bottiglia un olio che nulla a che fare con l’etichetta.

Eppure, il provvedimento che introduce l’obbligo per i ristoranti di servire bottiglie con tappi antirabbocco ha suscitato lo scontento di molti operatori della ristorazione che si sentono accusati di essere tra i responsabili delle contraffazioni alimentari che danneggiano l’enogastronomia made in Italy.

Coldiretti sostiene la disposizione comunitaria, in nome della trasparenza nei confronti del consumatore e della tutela delle imprese agricole, invece Fipe – Confcommercio difendendo la categoria, contesta il provvedimento che a suo dire aggiungerebbe un ulteriore peso ai tanti che il settore della ristorazione già deve sopportare.

In questo contesto arrivano anche le incredibili dichiarazioni di Aldo Cursano vice presidente di Fipe Nazionale e presidente di Fipe Toscana, «L’obbligo di mettere sulla tavola dei ristoranti bottiglie di extravergine con tappo antirabbocco è un’onta per le oltre 100mila imprese del settore.
I Produttori ed imbottigliatori devono smetterla di dirci come fare impresa imponendoci, via legge, obblighi inutili e costosi che si trasformeranno in boomerang anzitutto per i produttori di qualità».

Ma come, finalmente il tappo antirabbocco impedirà ad un ristoratore poco affidabile di comprare qualche bottiglia di olio di qualità e rabboccarla per anni con infimo olio ingannando il consumatore, ed il vice presidente Confcommercio parla d’obblighi inutili.

tappo antirabbocco

Rincara Cursano «Le inchieste degli organi di controllo documentano in modo inequivocabile che le frodi sull’olio si fanno altrove, non al ristorante che anzi è esso stesso vittima di un sistema di speculazione messo in pratica da imbottigliatori e produttori senza scrupoli.
Affrontare il problema con il tappo antirabbocco al ristorante è un’azione di depistaggio che contrasteremo in ogni modo. Stiamo valutando di intraprendere iniziative clamorose come quella di togliere l’extravergine dal tavolo mettendolo a disposizione solo su richiesta. I nostri fornitori devono capire che le relazioni di filiera si costruiscono nel rispetto del nostro lavoro non chiedendo leggi a nostre spese».

Ma come, siccome c’è in giro olio contraffatto allora il ristoratore può fare altrettanto?
Il ristoratore vittima del sistema di speculazione di produttori senza scrupoli?
Non scherziamo, il ristoratore può e deve scegliere liberamente orientandosi su aziende olearie affidabili garanzia di serietà, così come fa con tutti gli altri prodotti alimentari.

 

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