Un video spettacolare, volo sui vecchi alberelli terrazzati dell’Etna di Andrea Franchetti
febbraio 2, 2015

I terrazzamenti dell’Etna di vecchie vigne tra i 55o e 1000 mt. sono uno spettacolo incomparabile, figuriamoci poterli vedere a 30 metri di altezza in volo durante le fasi della vendemmia. E’ questo il video che Andrea Franchetti di Passopisciaro ha fatto realizzare in Contrada Guardiola.
La raccolta del nerello mascalese con selezione manuale dei grappoli tra le ripide terrazze mostra come la raccolta non sia solo la fase finale della vendemmia, ma un vero e proprio atto d’amore.
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Andrea Franchetti: “Cinquanta km di diametro e centinaia di bocche che hanno sparso lave sovrapposte, involucri dell’Etna dove radica la vite, venuti a galla da quadranti molto diversi del sottosuolo; una lava sgorga, scende liquida o densa, alla fine si ferma, si espande, si spalma. Su questo piano, raffreddato a varie altezze tra milletre e cinquecento metri, si afferma e costituisce per qualche secolo, una proprietà. Il luogo, appresso, tiene il vecchio nome feudale e si fa Contrada.
Così , ogni contrada fa un vino diverso dall’altra, come sapevano fino al dopoguerra, perchè le piante crescono su differenti sgorgati minerali; di più, questi si sono raffreddati nelle granulometrie: del ghiaione , della ghiaietta o della cipria; di più ancora, sono sospesi a mille, o a cinquecento metri.
Quindi, la parola Cru, che vuol dire ambiente di suggestione organolettica, non può avere senso più forte di quello che possiede la contrada dell’Etna.
L’arrivo dei nuovi produttori cominciato col mio, nel 2000, e le nostre vinificazioni hanno evidenziato e ripercosso, paripari, i prestigi superiori che in antico possedevano già alcune contrade famose.
Sono una diecina e ricompaiono spesso sulle etichette dei vini del Rinascimento dell’Etna.”
Quindi, la parola Cru, che vuol dire ambiente di suggestione organolettica, non può avere senso più forte di quello che possiede la contrada dell’Etna.
L’arrivo dei nuovi produttori cominciato col mio, nel 2000, e le nostre vinificazioni hanno evidenziato e ripercosso, paripari, i prestigi superiori che in antico possedevano già alcune contrade famose.
Sono una diecina e ricompaiono spesso sulle etichette dei vini del Rinascimento dell’Etna.”
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