Il Nebbiolo delle Alpi di Rivetti & Lauro, anima del territorio
di Luigi Salvo e Antonio Carullo
Il vino in Valtellina si esprime in 4 milioni di bottiglie, 850 ettari divisi tra una settantina di produttori, operosi uomini che tramandano un’antica civiltà contadina ben cosci che per avere visioni future bisogna saper guardare al passato e nel contempo ispirarsi ai grandi temi della sostenibilità.
Il terroir valtellinese è unico al mondo, tutto è aspro, duro ma autentico, scordatevi dunque dolci colline e pendii un po’ scoscesi, questa è l’area terrazzata di montagna più vasta d’Italia, il paesaggio è stato plasmato in 2.500 chilometri di terrazzamenti fatti di muretti a secco, una destinazione straordinaria da visitare per gli appassionati di vino, ma più in generale per viaggiatori e turisti.
Nonostante la singolarità del suo territorio, la Valtellina non ha conosciuto il successo mediatico che hanno ottenuto le Langhe negli ultimi venti anni, eppure il Nebbiolo delle Alpi, chiamato Chiavennasca, dà vita a vini contraddistinti da freschezza, biodiversità e singolarità dell’ambiente, pieni di personalità capaci oggi di attrarre un pubblico variegato, composto da giovani e moderni consumatori, grandi appassionati, ma anche la critica più esigente.
Al confine con la Svizzera a Tirano dal 2013 inizia l’avventura vitivinicola dell’Azienda Rivetti & Lauro, i vini provengono dalle zone DOCG dell’Inferno, della Sassella, della Valgella e nei d’intorni di Tirano, i vini riposano nelle storiche cantine del settecentesco Palazzo Torelli nel centro storico di Tirano.
Abbiamo degustato tre interessanti vini:
Rivetti & Lauro Uì Inferno Vigna 117 2012
Affascinante già alla vista, sprigiona un abbraccio aromatico che racconta di viole e rose appassite, amarene, mirtilli e lamponi, raffinati ricordi minerali accompagnano profumi di buccia d’arancia e paprica dolce.
Si offre elegante anche al palato, un “inferno” addolcito dal tannino ben integrato, ha un allungo di frutti di bosco e spezie dolci. Vino capace di coniugare eleganza e territorialità.
Rivetti & Lauro Uì Sassella Vigna 298 2012
Penetrante e sontuoso all’olfatto, ricorda confettura di frutta rossa, ciliegie, sciroppo di lamponi, prugne, legni balsamici, disegnando un quadro olfattivo di rara intensità. Incipit gustativo di corpo voluminoso e pieno, trama tannica fitta ma sottile, nell’insieme elegante e di classe. Polposi i ritorni di frutta rossa avvolti da un ricordo di spezie. Un Sassella che esprime una compostezza quasi da manuale, mai invadente evidenziando un bagaglio aromatico dell’uva che esprimono territorialità.
Rivetti & Lauro Uì Riserva 2010
Un eccezionale percorso dei sensi che sa stregare e stimolare chiunque si avvicini a questo vero e proprio pezzo di territorio nel bicchiere.
Calice dal colore granato, svela aristocratici e coinvolgenti aromi di fiori appassiti, erbe officinali, confettura di amarene, legno di sandalo, composto da toni serrati di humus e accenni di pellame. Straordinario per intensità e complessità. Gusto setoso e tratteggiato da un armonico connubio tra un tannino di vellutato spessore e una lunghissima scia fruttata di interminabile persistenza.
Tre vini rispettosi della tipologia, ricchi e piacevoli, ben dosati nella componente aromatica e di estrema piacevolezza al gusto. L’inferno Uì 117 declina un carattere più rigoroso e di pronunciata tradizionalità, mentre il Sassella Uì 298 esprime una trama più ricca e avvolgente. La Riserva Uì 2010 è di carattere e aristocratica stoffa, dalla singolare personalità e di pregevole articolazione aromatica.