Etna Doc da vecchi alberelli in programma per l’azienda ragusana Tenuta Bastonaca
di Luigi Salvo
L’Etna è un luogo magico, il vulcano nei suoi terreni delle vari frazioni ospita vecchie vigne di nerelli, carricante ed altre uve autoctone che riescono a donare vini di grandissima interesse e finezza. In questi ultimi dieci anni la riscoperta qualitativa dei vecchi vigneti ha portato, prima tanti vignaioli d’altre regioni e poi man mano tutti i più importanti produttori isolani ad investire sul vulcano ed a produrre vini significativi.
Al fascino degli alberelli dell’Etna non si resiste. Silvana Raniolo e Giovanni Calcaterra di Tenuta Bastonaca, l’azienda del comprensorio ragusano produttrice di Cerasuolo di Vittoria, Nero d’Avola, Frappato e Grillo, hanno deciso di mettere in cantiere la produzione di vini dell’Etna da un vigneto sopra la frazione di Solicchiata, ad oltre 1000 m. di quota, esteso poco più di un ettaro, tutto ad alberello, con età media delle viti di 40-50 anni.
Silvana Raniolo “Con mio marito ci piace visitare i paesini dell’Etna e fra i luoghi quello che preferiamo è Solicchiata, che abbiamo scoperto per caso. C’eravamo fermati a prendere un caffè in un bar, anonimo niente di che, ma una volta dentro siamo stati allettati dalle molteplici granite che facevamo artigianalmente. Mai mangiata una granita così buona! Per tale ragione, siamo tornati spesso a Solicchiata, per le nostre merende a base di granita.
Un giorno, ci siamo trovati di fronte ad un vigneto ad alberello abbandonato con il cartello vendesi. In pochi secondi abbiamo deciso di telefonare al proprietario per visitare la proprietà. E’ stato amore a prima vista. Lo stesso pomeriggio ci siamo accordati con il proprietario per prendere in affitto dapprima il terreno e poi successivamente comprarlo”.
I vitigni presenti sono quelli tipici etnei ossia Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e poi vi è un po’ di Carricante. A seguire l’azienda come sempre l’enologo Carlo Ferrini.
Attenderemo curiosi le prime bottiglie da assaggiare.