I rossi di Tenuta Col d’Orcia, fascino toscano
di Vincenzo Bonomo
La Toscana è luogo che affascina e rapisce, naturalmente vocata alla viticoltura dal punto di vista climatico riunisce in modo unico e incomparabile il meglio dell’ambiente collinare e marittimo. Famosa principalmente per i vini rossi prodotti con uve Sangiovese, la Toscana si fa ben apprezzare anche per i vini rossi prodotti con le principali uve “internazionali”, come Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. La complessità, la ricchezza e la varietà del territorio, non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello umano, mettono subito in luce la non casualità dei processi produttivi e dell’innovazione.
A Montalcino, così come in altre aree della Toscana, le conoscenze enologiche sono il frutto di una rete d’esperienze e tradizioni sedimentate.
Ruolo strategico in questa trama tutta locale è svolto dalle denominazioni d’origine, vessilli di una produzione di qualità. Il prestigio e la qualità dei vini è quindi un risultato storico culturale, una progressiva stratificazione di studi, osservazioni, adattamenti e cambiamenti. Nel cuore della Toscana, all’ombra del Monte Amiata, si trova la Val d’Orcia e gli splendidi vigneti della Tenuta Col d’Orcia, una tra le storiche aziende che hanno contribuito al successo e all’affermazione del Brunello di Montalcino.
Oggi la Tenuta ha un’estensione vitata di 140 ettari, di cui circa 100 ettari sono destinati alla coltivazione del Sangiovese e il resto è impiantato a Cabernet Saugnon, Pinot Grigio, Merlot, Ciliegiolo, Moscadello, Chardonnay, Petit Verdot e Syrah.
Attualmente la Tenuta Col d’Orcia è condotta dal Conte Francesco Marone Cinzano, che continua l’antica tradizione familiare di produzione e vendita di vini, le cui notizie risalgono alla fine del XVII secolo e che da allora è stata tramandata di padre in figlio.
Dal suo ingresso in azienda nel 1992, Francesco Marone Cinzano ha curato l’aumento delle superfici vitate fino agli attuali 140 ettari, di cui circa 100 ettari destinati alla produzione di Brunello, che fanno di Col d’Orcia il terzo produttore di Brunello a Montalcino.
Giornalevinocibo ha avuto occasione di degustare alcuni prodotti dell’azienda:
Rosso di Montalcino Doc 2010 Sangiovese 100% – 14,5% vol.
Il colore è rosso rubino di buona concentrazione. Al naso note rosa, di ciliegia, pepe nero. In bocca entra lineare con semplicità, una leggera nota alcolica, una buona sapidità e un bel tannino. 85/100
Sant’Antimo Doc Cabernet Olmaia 2009 Cabernet Sauvignon 100% – 14,5% vol.
Alla vista questo Cabernet Sauvignon ha un colore rosso rubino molto profondo. Al naso prevalgono gli aromi di frutta rossa matura, ciliegia in prevalenza, e qualche punta d’erbe aromatiche insieme a dei leggeri sentori minerali. In bocca mostra la sua potenza, è corposo ed elegante, ha una buona vena tannica con un crescendo di sensazioni calde. Un bel finale con ritorni speziati. 87/100
Sant’Antimo Doc Nearco 2009 50% Merlot, 30% Cabernet, 15% Syrah, 5% Petit Verdot – 14,5% vol.
Vino fregiato con la medaglia d’oro al Concours Mondial de Bruxelles 2013. Alla vista si presenta con un colore rosso rubino concentrato, quasi cupo, con brillanti riflessi violacei. Al naso le spezie del Syrah e del Petit Verdot sono ingentilite dal frutto del Merlot e del Cabernet, poi sentori di confettura di frutti di bosco, erbe aromatiche, cioccolato e note balsamiche. Un bouquet affascinante e straordinario, di grande complessità.
Il sorso è potente, il tannino molto raffinato ed elegante. Percorre il palato con sinuosa morbidezza. Il gusto è di straordinario equilibrio, di grande pienezza, con un elegante finale balsamico. 92/100
Brunello di Montalcino Docg Poggio al Vento Riserva 2004 Sangiovese 100% – 14,5% vol.
Il Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva è al vertice della piramide qualitativa aziendale. Nel calice il vino sfoggia un bel rosso rubino con riflessi granati. Il bouquet olfattivo è intenso e di grande complessità, per prima emergono note di frutta rossa matura, poi si affiancano le note speziate e balsamiche che ricordano erbe aromatiche, cannella, chiodi di garofano noce moscata, pepe nero e tabacco.
Il sorso entra con vivace freschezza, molto elegante e svela una possente linearità gustativa che richiama tutta la complessità percepita all’olfatto. Ha un tannino importante, che gli dona complessità e rotondità, di grande fascino. Il finale è lunghissimo, con sentori speziati e balsamici. 93/100
Complimenti per questa scelta eccellente! Questo è uno dei migliori tesori d’Italia, vale la pena visitare.